VERBANIA - 08-03-2025 -- Si terrà il 23 aprile l’udienza preliminare del processo per omicidio colposo in concorso che vede imputate tre persone per la morte di Margherita Lega, la turista di 41 anni originaria di Piacenza ma residente in Trentino che perse la vita in Valle Anzasca il 4 luglio dell’anno scorso.
La donna, in compagnia del marito e di due figli, era salita in Ossola per trascorrere una breve vacanza all’ecovillaggio all’alpe Drocala, a 940 metri di altezza. La struttura si raggiunge a piedi, ma è anche servita da una teleferica, un “palorcio” di quelli che in genere si usano in montagna per trasportare legname e che, in questo caso, serviva per caricare e scaricare merci e bagagli. La famiglia trentina stava caricando il carrello quando, dall’alto, l’operatore – senza avvedersi di ciò che accadeva a valle – azionò l’impianto per chiamarlo a sé poiché doveva portare a valle i bagagli di altri vacanzieri in uscita. Fu in quel momento che i vestiti della 41enne rimasero impigliati nella teleferica, che continuò a salire mettendo parecchi metri tra sé e il fondovalle. La turista, aggrappata con tutte le sue forze, non riuscì a resistere, cadde nel vuoto in un punto di altissimo dislivello e perse la vita nell’impatto al suolo.
Secondo il sostituto procuratore di Verbania Nicola Mezzina, titolare delle indagini, questo incidente fu responsabilità condivisa di tre persone: l’operatore del palorcio, Franco Baldacci; il presidente dell’associazione Comunità rigenerative che gestisce l’ecovillaggio, Marco Bertaglia; e Damiano Brega, titolare della concessione della teleferica, scaduta da qualche mese.
A fine 2024 la Procura ha comunicato a tutti l’avviso di chiusura indagini, successivamente al quale ha chiesto il rinvio a giudizio, che sarà discusso – a meno che gli imputati non scelgano un rito alternativo – il 23 aprile di fronte al gup Rosa Maria Fornelli.