STRESA - 28-02-2025 -- Adempiere con urgenza, ma per l’urgenza si può attendere. È in una fase di stallo la crisi politico-amministrativa del comune di Stresa, la cui maggioranza di governo – sindaco Marcella Severino, nella foto – s’è assottigliata al punto da non avere più i numeri per governare. Le dimissioni da assessore e consigliere di Carla Gasparro (delegata a Bilancio e Urbanistica) presentate il 31 gennaio e la fuoriuscita del capogruppo Gianmarco Bazzi, fanno sì che le forze si pareggino: 6 a 6. Severino ritroverebbe agibilità politica e numerica surrogando Gasparro con Fiorenzo Ridolfi, l’ultimo dei non eletti (i tre che erano davanti a lui hanno rinunciato uno in fila all’altro), ma il suo ingresso non s’è concretizzato: la prima volta per mancanza del numero legale, la seconda per il no compatto delle minoranze che ritengono sia in conflitto di interessi poiché dipendente di Enel Sole che ha partecipato alla stesura del recente e milionario contratto dell’illuminazione pubblica.
Da qui la situazione di stallo che, nonostante l’invito della prefettura al sindaco, è destinata a protrarsi. Ieri sera il primo cittadino ha trasmesso a tutti i consiglieri comunali una nota del prefetto facente funzione di due giorni prima in cui, ricordando che la surroga è un adempimento obbligatorio – ma nulla si dice circa la ventilata incompatibilità discussa in Consiglio comunale – chiede a Severino di “convocare nuovamente con urgenza il Consiglio comunale”. Urgenza che richiederà qualche giorno perché lo stesso sindaco ha fissato la conferenza dei capigruppo per il 6 marzo, cioè tra una settimana. Solo in quella sede si fisserà la data effettiva per quello che, in allora, sarà il terzo Consiglio dedicato a questo adempimento. Ci vorranno verosimilmente ancora un po’ di giorni e la riunione potrebbe tenersi dal 10 marzo in poi.
Le dimissioni sono state depositate il 31 gennaio. La prima riunione del Consiglio -quella andata a vuoto- è stata il 10 febbraio; la seconda -quella “senza numeri”- il 14. La terza, a prescindere dall’esito, sarà dopo, quando saranno passati 38 giorni, un mese abbondante, un periodo non proprio da urgenza, durante il quale nessun nuovo assessore è stato nominato e le deleghe sono rimaste in capo al sindaco.