VERBANIA – 23.03.2016 – Rinviata al 15 giugno.
È iniziata con una falsa partenza l’udienza di fronte al giudice per le indagini preliminari del procedimento a carico dei cinque dipendenti della Regione in servizio a Villa San Remigio (più un congiunto di uno di essi) accusati di assenteismo. Per un errore nelle notifiche, con l’avviso di chiusura indagini consegnato a un indagato al posto dell’altro, il giudice Elena Ceriotti ha optato per aggiornare l’udienza. La novità del giorno, però, è la presenza della Regione Piemonte che, tramite l’avvocatura interna, s’è costituita parte civile per ottenere il risarcimento dei danni, sia per le ore non lavorate, sia per l’immagine dell’ente.
Sotto indagine, con la richiesta di rinvio a giudizio formulata dalla Procura di Verbania, sono tre dipendenti tuttora in servizio a Verbania: Maria Grazia Bacchetta del’ufficio Lavoro, l’autista Claudio Suman, e Daniela Sana dell’Urbanistica. I fatti risalgono alla prima metà del 2013 e le contestazioni riguardano le “striscate” del badge alla macchina che segna gli orari di presenza. Pedinati dalla Guardia di finanza, ripresi con una telecamera nascosta all’ingresso degli uffici e seguiti con il gps, i cinque dipendenti sono stati scoperti mentre, in orario di ufficio, facevano la spesa, andavano al bar o svolgevano compiti non istituzionali legati al lavoro. Alcuni timbravano per gli altri. Il reato contestato è la truffa aggravata e continuata.
Nell’udienza del 15 giugno verranno presi in considerazione anche i riti alternativi che eventualmente verranno chiesti dagli indagati: patteggiamento o rito abbreviato.
Nel frattempo la Regione, in attesa di definire almeno in primo grado le vicende penali, ha sospeso il procedimento disciplinare aperto nei loro confronti.