VERBANIA – 23.03.2016 – Il nuovo segretario cittadino
del Partito democratico verrà scelto questa sera. Alle ore 21 è convocata l’assemblea dei 73 iscritti al Pd verbanese, chiamati a votare Nicolò Scalfi, l’unico candidato che venerdì scorso ha depositato – sostenuto da 15 firme – la propria candidatura. Un candidato unico, ma non unitario, che è espressione della parte “critica” del partito, la stessa cui appartengono l’ex segretario Riccardo Brezza e l’ex capogruppo Davide Lo Duca, due dei quindici firmatari, ai quali s’aggiungono Damiano Tradigo (assessore dimissionario nell’ottobre 2014); l’ex sindaco Claudio Zanotti; consiglieri in carica come Marinella Ferraris, Anna Bozzuto, Alice De Ambrogi, Pier Giorgio Varini, Michele Rago, Alberto Catena Cardillo; e due ex dirigenti di partito: Luigi Penna e Paolo Sulas.
Esistono oggi nel Pd verbanese due anime. Oltre a quella che esprimerà il segretario, c’è quella coagulata attorno al sindaco Silvia Marchionini, che comprende una parte del gruppo e alcuni dirigenti tra cui due dei cinque “saggi” traghettatori in questa fase: Marco Maierna e Mariano Bolognesi. Anime che, nelle intenzioni di Scalfi, convivranno perché, come chiaramente scritto nel programma, la nuova segreteria – scelta dal segretario, che potrebbe essere anche monocolore – sarà “ampia”, con “componenti che possano contribuire responsabilmente a valutare le questioni di interesse per l’intera comunità politica e dividersi i compiti indispensabili per organizzare le attività del partito”.
Se da una parte c’è una grande apertura, dall’altra vengono posti alcuni paletti, soprattutto verso l’Amministrazione e i suoi metodi. Anche se non citata, Marchionini è la destinataria del secondo punto del manifesto programmatico di Scalfi, dove si dice che “la prima parte di questo ciclo amministrativo avviato è stato fortemente segnato dalle modalità e dagli stili di lavoro, ovvero dal metodo. Non è stato cioè raggiunto un accettabile livello di condivisione delle scelte su problematiche di rilievo per la vita cittadina tra gli organi esecutivi (Sindaco, Giunta), il gruppo consigliare e la segreteria del partito. In particolare hanno trovato poco ascolto istanze e proposte elaborate dalla segreteria e portate all’attenzione dell’amministrazione dal segretario, mentre la scarsezza, quando non la mancanza, di materiale e di documentazione ha reso molto difficile l’elaborazione di proposte e suggerimenti su problematiche ad elevata complessità (bilancio e sue variazioni, deliberazioni urbanistiche, riorganizzazione degli uffici, piano gestione Cem)”. Da qui la necessità di “una stagione radicalmente nuova, nel corso della quale le più importanti decisioni amministrative dovranno essere sottoposte e concertate attraverso una proficua condivisione delle informazioni e della documentazione con la segreteria del Pd cittadino e discusse all’interno dell’assemblea del partito”.
È dunque la fine del decisionismo sin qui imputato al sindaco, che si tradurrà anche in un nuovo approccio comunicativo. “È indispensabile che i membri della segreteria del circolo concordino sempre uscite puntuali e ragionante sui mezzi d’informazione e attraverso i social network. Va stimolata la produzione di contenuti, di analisi e approfondimento plurale, ovvero che corrisponda ai diversi ma coerenti modi di intendere fatti e questioni di interesse generale”.