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timbro regione s remigio
VERBANIA – 22.03.2016 – Arriva domani

di fronte al giudice per le indagini preliminari il processo a carico dei dipendenti regionali in servizio a Villa San Remigio accusati di assenteismo. Dopo che la Procura ha recapitato loro l’avviso di chiusura indagini e la richiesta di rinvio a giudizio, le loro posizioni devono essere vagliate dal gip, chiamato a decidere se rinviarle a giudizio o – se lo chiederanno – a valutare i riti alternativi: patteggiamento o rito abbreviato.

Cinque i dipendenti coinvolti: Claudio Suman, che è assunto come autista; Maria Grazia Bacchetta e Dino Caretti dell’ufficio Lavoro – frontalieri; la custode di Villa San Remigio Delia Gagliardi, Daniela Sana dell’Urbanistica. L’inchiesta risale al primo semestre del 2013 e due di loro – Caretti e Gagliardi – nel frattempo sono andati in quiescenza. Secondo le Fiamme Gialle durante l’orario di servizio i dipendenti s’assentavano senza timbrare per svolgere impegni personali (anche per fare la spesa) o lasciavano ad altri il compito di timbrare. Una sesta persona, congiunta di uno degli indagati, è accusata d’aver timbrato per il parente.

Ricevuta la segnalazione degli assenteisti, l’indagine è stata condotta con l’ausilio di una telecamera nascosta che riprendeva le timbrature al badge elettronico. Inoltre i dipendenti sono stati localizzati col gps e seguiti al di fuori del luogo di lavoro. L’accusa che gli viene mossa è di truffa aggravata e continuata.

La Regione, che dovrebbe costituirsi parte civile con la propria avvocatura, ha avviato un procedimento disciplinare che si evolverà anche sulla scorta delle decisioni della magistratura. Tra gli indagati solo uno potrebbe patteggiare, mentre altri s’avviano verso il giudizio con rito abbreviato. Ma c’è anche chi andrà al dibattimento nel caso di rinvio a giudizio.

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