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VERBANIA - 20-01-2025 -- Edoardo Borghini si trova nel carcere di Pallanza. Il 65enne pensionato di Ornavasso che, ieri notte, attorno alle 22 ha posto fine a una lite familiare col figlio 34enne Nicolò uccidendolo con un colpo d’arma da fuoco, è in attesa dell’interrogatorio di garanzia e della convalida dell’arresto, che non sono ancora stati fissati. L’uomo, assistito dall’avvocato Gabriele Pipicelli, ha trascorso la notte al comando provinciale dei carabinieri, sentito a lungo dal sostituto procuratore Laura Carrera. È in stato di fermo con l’accusa di omicidio volontario, aggravato dal vincolo di sangue con la vittima.
Stando a una prima ricostruzione la violenta lite scoppiata tra il figlio – non sarebbe la prima, anche se non risultano agli atti denunce – e i genitori, sarebbe sfociata in un’aggressione fisica, provata dal referto del Dea, dove sono stati visitati entrambi i coniugi e dove la moglie è stata trattenuta in osservazione per una sospetta commozione cerebrale e poi dimessa in mattinata. Al culmine della discussione il padre, anch’egli ferito, ha preso un fucile da caccio calibra 12 regolarmente detenuto e ha sparato al figlio, colpendolo a morte al petto. Poi ha chiamato i carabinieri, attendendone l’arrivo.
La famiglia Borghini vive in via della Conciliazione, nella parte settentrionale del borgo walser. Il padre è pensionato, il figlio lavora nella fabbrica di Anzola d’Ossola dove in precedenza era occupato il genitore. I dissidi familiari pare andassero avanti da tempo e avessero esasperato tutta la famiglia. Mai, però, il giovane aveva avuto un accesso di ira come quello dell’altra notte, nel quale ha anche messo a soqquadro l’abitazione.

 


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