VCO - 20-1-2025 -- Il settore turistico del VCO affronta una nuova sfida: l'aumento dei salari minimi nel settore alberghiero svizzero minaccia di prosciugare ulteriormente il già scarso bacino di lavoratori stagionali.
A partire dal 1° febbraio, la Svizzera ha implementato un adeguamento all'inflazione dell'1,1% per i salari nel settore turistico-alberghiero. Una decisione che porta gli stipendi a livelli record: si parte da 3.706 franchi mensili per i dipendenti senza apprendistato, si sale a 4.519 franchi per chi possiede un attestato federale di capacità, fino a raggiungere i 5.282 franchi (circa 5.600 euro) per il personale con esame professionale.
La decisione, stabilita dal tribunale arbitrale dopo un mancato accordo tra le parti sociali, avrà un impatto significativo sul mercato del lavoro transfrontaliero. Per i contratti stagionali, gli aumenti entreranno in vigore con l'inizio della stagione estiva, momento cruciale per il settore turistico.
Il divario retributivo tra Italia e Svizzera rischia di trasformarsi in un esodo di personale qualificato verso il paese elvetico, aggravando una situazione già critica. Le strutture turistiche, che già faticano a reperire personale a causa di condizioni lavorative spesso poco attraenti, potrebbero trovarsi ad affrontare una vera e propria emergenza occupazionale.
La storia sembra ripetersi: come già accaduto per gli infermieri, anche il settore turistico potrebbe vedere una "fuga di cervelli" verso la vicina Confederazione, attratti da stipendi che in alcuni casi superano di più del doppio quelli offerti in Italia.