VERBANIA - 24-10-2024 -- L’altro imputato, considerato complice, è stato assolto, evitando la pesante condanna a tre anni chiesta dalla Procura. Ora a giudizio c’è l’amico, un connazionale -entrambi sono marocchini ed entrambi risiedono nel Cusio- che deve rispondere dell’accusa di lesioni gravissime. Uno sfregio al volto, un danno permanente provocato alla persona offesa dal bicchiere utilizzato per colpire al volto la vittima è l’epilogo di una serata finita nel sangue in un bar di Omegna, nell’estate del 2020. Protagonisti tre giovani, i due imputati e un trentenne originario della provincia ma trasferito in Liguria per lavoro. Quella sera si trovava nel locale in compagnia di amici che aveva ritrovato durante una breve vacanza a casa dei suoi. S’era divertito con loro e, come da lui stesso ammesso, aveva un po’ ecceduto nell’alcol. È anche per questo che, mentre passava accanto ai due avventori marocchini, poi imputati, rovesciò addosso ad uno di essi un cocktail, provocandone la piccata reazione, all’inizio solo verbale. Fu in un secondo momento che colui che aveva subito l’incidente gli si ripresentò davanti, colpendolo con un bicchiere di vetro sul viso. I cocci di vetro provocarono una profonda ferita alla guancia che, cicatrizzata, ha lasciato un danno permanente, un aggravante del reato di lesioni che rischia di far salire parecchio la pena del giovane, che ha precedenti di polizia e penali.
Nel processo al presunto complice, i testimoni hanno escluso che questi avesse contribuito all’aggressione, aiutando l’amico. In quello in corso al Tribunale di Verbania, invece, gli stessi hanno confermato l’identità dell’autore del gesto.