VERBANIA - 24-10-2024 -- Uno sciopero di otto ore su tutti e tre i turni. Quella di oggi sarà una giornata di stop alla produzione nello stabilimento intrese della Barry Callebaut, che la multinazionale con sede in Svizzera ha deciso di chiudere, come comunicato al tavolo ministeriale, entro il 30 giugno 2025.
La decisione è stata presa ieri dall’assemblea dei lavoratori, convocata all’indomani della riunione del tavolo di crisi convocato al ministero del Made in Italy. Le aperture della società uscite da quel consesso, cioè l’affidamento ad un advisor della ricerca di un acquirente e la disponibilità a prolungare la produzione di un trimestre -o, al massimo, garantire sino ad agosto gli ammortizzatori sociali nel caso la trattativa dovesse decollare- sono stati ritenuti insufficienti dai dipendenti e dai loro rappresentanti sindacali.
Il nodo principale è la scelta di Barry Callebaut di reindustrializzare il sito, ma solo con produzioni non concorrenti. Non ci potrà dunque essere, negli stabili che da più di un secolo lavorano il cioccolato e i suoi derivati e che ha lungo sono stati della Nestlè, un’attività in continuità. Togliere a una fabbrica ubicata in città, non ingrandibile e con difficoltà logistiche, l’appetibilità delle conoscenze e dell’esperienza dei suoi dipendenti, nonché i contatti commerciali, significa ridurre di molto le chance che la cessione si materializzi.
La discussione istituzionale è rinviata al 31 ottobre, quando a Torino -dove la vertenza si trasferisce definitivamente- sarà presente anche l’advisor scelto da Barry Callebaut.