VERBANIA - 21-10-2024 -- Tre minuti per passare dalla normalità all'inferno, dalla vita alla morte, dalla speranza di vita allo strazio. Tre minuti struggenti. Tanto dura "Pochi Passi” il cortometraggio col quale il verbanese Carlo Bava, oggi nelle vesti di regista, evoca la storia della famiglia ebrea Gruenberger, costretta a fuggire dalla persecuzione nazista e tragicamente respinta al confine svizzero nel 1943. Sabato 19 ottobre il cortometraggio è stato premiato a Rescaldina (Milano) nell'ambito della decima edizione del concorso nazionale "Inchiostro e memoria" promosso da Anpi. Primo premio della sezione video, dove - nota al margine - il corto è stato accolto con consensi pressoché unanimi.
Una madre e la sua bambina (interpretate da Katia e Anna Rues), la vita che si dipana in una normalità incasellata nella bellezza delle cose semplici: la natura, i giochi della bimba, il lago, le corse, le risate. In un tempo facilmente individuabile negli anni '40, a parlare per le due interpreti sono i loro piedi, il cammino che assieme compiono in quel viaggio che è la vita e che per loro conoscerà un finale innaturale, il peggiore. E quasi stupisce rendersi conto quanto possano essere espressivi i piedi in un contesto giocato sull'attesa. Attesa di cosa? Possiamo attenderci forse un finale diverso? Eppure ce lo aspettiamo, in ogni secondo di quei lunghi tre minuti, ci aspettiamo che un dio qualunque intervenga a salvare quelle due creature fragili, a riportarle alla loro normalità. Ma è questione di un momento e tutto cambia, la bambola cade, i giochi finiscono. E pur non vedendolo scopriamo cosa accadrà, capiamo quanto brusco possa essere il passaggio tra un prima conosciuto e un imperscrutabile domani: "È la stessa paura di oggi - racconta Carlo Bava -, la paura che da un momento all'altro possiamo tutti precipitare in una tragedia totale, forse in un inverno atomico". Soddisfatto dell'ennesimo riconoscimento al suo talento di narratore (narratore per immagini, ma anche per parole), Carlo Bava ha realizzato il film con la collaborazione di amici e "complici" d'arte, nonchè della moglie, Maria Cristina Pasquali, qui "impiegata" nelle vesti di scenografa e costumista. Katia e Anna, moglie e figlia di Raphael Rues, autore del libro cui è ispirata la storia sono le interpreti, mentre l'amico di sempre, l'arpista Vincenzo Zitello è l'autore della colonna sonora. "Sì sono contento del premio - conferma il regista -. Credo che la giuria abbia ben capito lo spirito col quale l'ho girato e questa è la principale soddisfazione". Dalla lunga motivazione che accompagna il riconoscimento leggiamo: "Attraverso un linguaggio visivo sensibile e toccante, il regista riesce a trasmettere l'angoscia di una fuga improvvisa e drammatica.[...]
Il climax drammatico culmina nella tragica presa delle protagoniste e nel loro viaggio verso l'ignoto, che purtroppo si manifesta attraverso un cambio di situazione, una vera e propria cesura, offrendo una riflessione potente sulla brutalità dell'Olocausto[...]".
Il film sarà presentato il 25 gennaio a Locarno, in occasione della Locarno, Giornata della Memoria. Sarà anche presentato nel VCO, in date e luoghi da definire.
Per vedere "Pochi passi": https://vimeo.com/975749224/dc950eb6aa
AD