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VERBANIA - 21-10-2024 -- Aveva chiesto un prestito, è finito a processo per truffa. Il Tribunale di Verbania ha riconosciuto la piena estraneità ai fatti del 56enne romano tratto a giudizio perché accusato di aver frodato di 200 euro una donna residente in provincia. La vittima, navigando nel web, s’era imbattuta nella pubblicità di un’agenzia specializzata nella concessione di prestiti personali. In quel periodo, nel 2022, aveva bisogno di liquidità ed era alla ricerca di un sistema che le permettesse di spendere 4.000 euro. Approfondendo il contatto era stata richiamata, sia per via telefonica, sia telematica. Chi le aveva parlato s’era presentato con le generalità dell’imputato, asserendo di essere un funzionario del mediatore creditizio e, per convincere la cliente di ciò, le aveva spedito per messaggio l’immagine della carta di identità scansionata.

Fu grazie a quel documento che, ricevuta la denuncia, le forze dell’ordine arrivarono al romano, accusato di essere colui che l’aveva convinta con l’inganno a pagare 200 euro di commissioni per l’avvio della pratica di prestito che, in realtà, non è mai esistita.

Ascoltato dal giudice, l’uomo s’è giustificato dicendo di essere a sua volta vittima di truffa in quanto, dopo aver seguito la medesima trafila, aveva chiesto a sua volta un prestito alla medesima sedicente agenzia, fornendo -come richiesto- una copia dei documenti di identità. Una tesi, questa, accolta, sia dal pm, sia dal giudice.

 


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