VERBANIA - 09-10-2024 -- Per il giudice, ma anche per il pm, sono state sufficienti le giustificazioni addotte dall’imputato, che ha chiarito in quali circostanze e con quale scopo aveva portato due coltelli allo stadio. A scoprirli, nella domenica in cui sugli spalti s’erano create tensioni, erano stati i carabinieri, intervenuti all’inizio del derby di Eccellenza tra Stresa (società oggi cessata) e Baveno. Era il 27 febbraio del 2022 e, prima del calcio d’avvio dell’incontro, un gruppo di supporter bavenesi, nel settore che occupava al “Forlano”, accese numerosi fumogeni, tanto che l’arbitro fu costretto a interrompere temporaneamente il gioco. Nel frattempo, sugli spalti, ci fu una discussione tra alcuni spettatori che vide anche la nebulizzazione di spray urticante al peperoncino.
Per l’accensione dei fumogeni, vietata da una legge speciale per gli stadi varata nel 1989, sono stati denunciati e poi prosciolti 15 tifosi del Baveno (14 uomini e una donna) perché quel gesto – così ha deciso il giudice – non ha mai creato pericolo per l’incolumità pubblica.
Mentre non s’è mai appurato, né la bomboletta è stata ritrovata, chi avesse utilizzato lo spray al peperoncino, s’è proceduto a parte nei confronti dell’uomo che, dopo aver battibeccato con un tifoso, venne trovato in possesso dei due coltelli. Si tratta di un novarese di 59 anni, in tribuna al seguito di un tesserato, allora, per lo Stresa. A lui è stato contestata, con l’emissione di un decreto penale di condanna, la violazione della norma che vieta, nei luoghi e nelle vicinanze in cui si tengono eventi sportivi, di possedere razzi, bengala, fuochi artificiali, petardi, strumenti per l'emissione di fumo o di gas visibile, ovvero di bastoni, mazze, materiale imbrattante o inquinante, oggetti contundenti, o, comunque, atti ad offendere.