VERBANIA - 04-10-2024 -- “Riapriamo la pesca all’agone”. Se non una promessa, è quantomeno un impegno politico quello lanciato oggi al ristorante Piccolo Lago da Alberto Preioni. Il sottosegretario alla presidenza della Regione Piemonte ha rispolverato un tema che fa discutere sin dal 1998, anno in cui la sponda piemontese del Lago Maggiore scoprì il “caso” dell’inquinamento da Ddt provocato dall’ex Enichem di Pieve Vergonte, fabbrica di produzione di questo pesticida i cui scarti di lavorazione, considerati pericolosi per la salute umana, sono stati dispersi -attraverso il Toce- nel lago. La bonifica dei terreni e del sito industriale ossolano è tuttora in corso, come vige il divieto di pesca e, soprattutto, di commercializzazione, dell’agone, specie ittica nelle cui carne furono allora rilevate tracce di Ddt. Una concentrazione che, in altri paesi, non è ritenuta tale da vietare il consumo di pesce, ma che per la normativa italiana significa divieto totale.
Dal 1998 sono passati 26 anni e le discussioni sono state lunghe e numerose, anche con l’interessamento del Cnr. I tempi, ora, forse sono maturi, così almeno la pensa l’esponente politico leghista, che ha spiegato oggi di essere pronto a intervenire, passando anche dal ministero dell’Ambiente, per rimuovere un divieto ritenuto anacronistico, “anche perché in Svizzera la pesca è consentita”.