VERBANIA - 25-09-2024 -- Assolta per la lieve tenuità del fatto. A sei anni di distanza da quell’ennesima lite di vicinato finita a colpi di sporta della spesa, dopo un cambio obbligato di difensore e una perizia psichiatrica, s’è chiuso il “caso” di una sessantanovenne di Verbania che ebbe da dire, passando alle mani, con una vicina di casa di vent’anni più giovane. L’imputata è un soggetto conosciuto alle forze dell’ordine e alla giustizia per le sue intemperanze, specialmente verso il vicinato e coloro che le risiedono attorno, nella zona del centro storico di Pallanza, vicino al lungolago. In più occasioni ha avuto da dire con diverse persone e ha subito svariate denunce. Una di queste risale all’estate del 2018 quando la parte offesa, una sudamericana madre di tre figli allora piccoli, incrociando la sessantanovenne ricevette da lei un’offesa: quella d’essere una poco di buono. Ne nacque un diverbio concluso a colpi di sporta. L’imputata la colpì sul ginocchio e al collo, provocando l’intervento di una pattuglia della questura. Dopo la visita al Dea con una prognosi accertata di due giorni, la sudamericana ha presentato denuncia per lesioni.

Il processo è andato per le lunghe proprio per l’intemperanza della pensionata, che prima ha offeso il difensore d’ufficio che le era stato assegnato, costringendo il giudice di pace ad accettare la revoca e poi a nominare un nuovo legale. L’avvocato Roberto Gentina, che è subentrato, ha puntato sull’incapacità di intendere della donna che, tuttavia, il perito nominato dal Tribunale non ha rilevato, ritenendola capace di intendere; poi ha sostenuto che le lesioni e le accuse fossero ingigantite e che, contro l’imputata, ci fosse anche il pregiudizio dei vicini che le avevano apposto un cartello di protesta sulla porta, aumentandone l’acredine con il circondario. Per il giudice di pace quei due giorni di prognosi sono stati poca cosa e, così, l’ha assolta per la lieve tenuità del fatto.