BAVENO - 10-9-2024 -- I numeri parlano. Poco meno di 8mila (7823) erano ad agosto i residenti del Verbano rimasti senza medico di famiglia. Sono loro il punto di partenza dell'incontro che s'è tenuto lunedì a Baveno tra i sindaci e il nuovo assessore alla Sanità del VCO, Federico Riboldi. Presenti anche la dg dell'ASL Chiara Serpieri, quindi il sottosegretario Alberto Preioni ed il sindaco e deputato di Arona Alberto Gusmeroli.
Le cifre analizzate in prospettiva non sono confortanti i 91 medici di famiglia che prestano servizio nel VCO, nei prossimi mesi passeranno a 86 con il pensionamento di 4 e le dimissioni di un altro. L'emergenza è questa, le contromisure sono, in sintesi, ciò che i sindaci hanno chiesto di conoscere. "Non abbiamo dieci anni di tempo per aspettare che nuovi medici si laureino - commenta il sindaco di Cannobio Gianmaria Minazzi, che è il presidente della Rappresentanza dei sindaci dell'ASL VCO -. Riboldi ci ha ascoltato, è importante, ma abbiamo bisogno di misure immediate". L'accordo sottoscritto nei giorni scorsi tra ASL e sindacati dei medici e salutato favorevolmente dallo stesso ordine dei medici, è una misura tampone che può avere effetti postivi nell'emergenza. Una misura su base volontaria che prevede che i pazienti senza medico di famiglia possano rivolgersi ad un altro medico del territorio, così come accade per le prestazioni offerte ai turisti, inoltre, un bonus di 500 euro sarà riconosciuto a quei medici che aumento per due ore a settimana apriranno un ambulatorio in un paesino di montagna. Agevolazioni varie (ad esempio per la casa) sono allo studio in Regione per richiamare medici da altri territori o anche dall'estero, sulla scorta di esperienze già attivate altrove.
Altro capitolo le "case della salute" e le aggregazioni dei medici, ambulatori dove operano più medici e quindi possono rappresentare un presidio stabile. "Ho chiesto a Riboldi di vistare la nostra Casa della salute a Cannobio - prosegue Minazzi - che è stata portato ad esempio in tutto il Piemonte. Ma anche da noi i problemi non mancano". La necessità di sostegni economici e poi la difficoltà di avere pochi medici (ne sono restati due, anche se molto attivi), e una concorrenza "spietata" della vicina Svizzera che porta gli infermieri a lavorare oltreconfine con stipendi assai migliori. Cosa che costringe la RSU a scendere da 104 posti a 80, con una notevole perdita economica. Sempre nella RSU da tempo si è alla ricerca di un direttore sanitario, che non si trova. Insomma, anche Cannobio non è più un'oasi felice.