VERBANIA - 9-9-2023 -- Una rabbia che non vuole diventare rassegnazione quella che si respirava questa mattina tra i lavoratori di Barry Callebaut, in attesa che dalla sede di Unione industriali, RSU e sindacalisti uscissero con buone notizie dopo l'incontro avuto con i rappresentati della multinazionale. Buone notizie sperate ma non attese. Non ci sono state. Si va verso un tavolo ministeriale di crisi che mercoledì 11 vedrà compiersi il primo passo con un incontro in Prefettura, quindi, il 12 ci sarà un nuovo tavolo sindacale in Unione Industriale. Così domani, martedì, i lavoratori che sono in sciopero da giovedì 5 settembre, torneranno al lavoro. "Fermo restando che potranno esserci scioperi spontanei a seconda delle circostanze" ha spiegato Emilio Capacchione di Fia Cisl. I lavoratori, inoltre, non osserveranno straordinari, flessibilità, né si lavorerà sabato e domenica.
Rappresentata dal responsabile delle risorse umane per l'Italia e dal direttore degli stabilimenti di produzione europei, la multinazionale elvetica ha, rispetto alla decisone di chiudere lo stabilimento, ribadito le motivazioni della lettera inviata alle RSU lo scorso 5 settembre: “limitata redditività futura e complessità logistica del sito”. "A domanda specifica su cosa intendessero per limitata redditività futura non c'è stata riposta. Inaccettabile", commenta Gigi Bacchetta (Cgil). Si lavora su turni h24, con un record di produzione raggiunto quest'anno di semilavorati. "L'80% del cioccolato che si mangia in Italia, dei principali marchi, è prodotto a Intra. Tutti i semilavorati a base di cioccolato che servono per barrette, gelati e pasticceria in generale, sono fatti qui", spiega Ivan Axerio. Ed è per questo che non ci si capacita per la scelta, ed è per questo che le mancate risposte dell'azienda sollevano ancora più rabbia.
All'uscita dall'incontro a spiegare alle maestranze le prossime tappe della vertenza è stato Emilio Capacchione di Cisl. La richiesta del sindacato alla multinazionale è stata semplice: recedere dalla sua decisione. In ultima analisi è stato anche chiesto ai rappresentanti dell'azienda di considerare l'idea della vendita dello stabilimento. Ma, ovviamente, per parlarne sembra davvero presto.