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STRESA - 05-09-2024 -- L’aveva detto pubblicamente, due settimane fa: l’emergenza nella gestione dei rifiuti delle case vacanze è insostenibile. Così il sindaco di Stresa, Marcella Severino, rispondeva alle continue segnalazioni di cestini rifiuti strapieni (soprattutto in centro e sul lungolago), lasciati a fianco dell’isola ecologica di piazzale Sant’Ambrogio o nelle vicinanze degli alloggi airbnb delle frazioni.

Additando i clienti delle case vacanze come responsabili e chiamando i causa i proprietari che “devono mettere i turisti nella condizione di differenziare e poi gestire lo smaltimento”, aveva annunciato la volontà di affrontare il problema “con gli uffici, confrontandoci con le agenzie, ConSer e tutti i soggetti coinvolti”. Le prime azioni, al di là dei confronti, sono arrivate in questi giorni sono forma di multe. Ieri la titolare di un’attività di affitti turistici ha postato on line parte dei due verbali che, ricevuti per raccomandata, le valgono quasi 300 euro di sanzione. Entrambi si riferiscono a violazioni del regolamento comunale di igiene urbana. Il primo, quello più pesante, è di 224,40 euro e punisce l’aver messo alla porta, in una frazione alta di Stresa, il bidone della carta il lunedì anziché il martedì. Il secondo, di 67,40 euro, è dovuto al non aver ritirato il bidone svuotato dagli addetti la mattina entro l’orario del regolamento: le 10.

“Almeno fare un avviso scritto prima di multare così, no?? - scrive sul social network –. Pago 2500 euro per la raccolta rifiuti all’anno essendo casa vacanza e, ovviamente, ho tanti rifiuti dei clienti da smaltire ogni settimana. Stresa NON offre neanche una soluzione di smaltimento fuori di casa nostra con appositi bidoni (…). Quindi come fa un cittadino stresiano quando si assenta qualche giorno?”.

Definendosi scioccata, arrabbiata e delusa dalle istituzioni stresiane, solleva un problema reale, quello del regolamento comunale, secondo cui i sacchi per la raccolta del giorno dopo devono essere esposti dopo le 22 in centro (le 20 altrove) e ritirati, l’indomani, “entro e non oltre le 10”. È del tutto evidente che si tratta di orari stringenti, sia per i negozianti che chiudono prima delle 22 (e che, secondo la norma, dovrebbero tornare in negozio tre o quattro ore dopo aver abbassato la serranda), sia perché al mattino – quando i contenitori, peraltro, sono vuoti e non c’è un teorico rischio igienico e, al massimo, sussiste una questione di decoro – c’è chi esce di casa, per lavoro o per studio, prima che passi l’addetto di ConSerVco.

Altro discorso è l’abbandono indiscriminato dei rifiuti, un problema comune a numerose realtà turistiche che può essere punito individuando, dagli “indizi” dei sacchi aperti, e sanzionato.

 


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