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p d giustizia 22

VERBANIA - 03-09-2024 -- Violenza sessuale di gruppo abusando delle condizioni di inferiorità fisica e psichica della vittima. È questa la gravissima accusa che, con l’avviso di chiusura indagini, il pm Laura Carrera contesta ai quattro indagati per l’episodio dello stupro di gruppo denunciato da una diciannovenne nell’estate del 2022. Ai primi di luglio la giovane, residente nel Verbano, si presentò dai carabinieri di Stresa raccontando ciò che le stava tornando alla mente di una serata trascorsa in compagnia di alcuni conoscenti a fine giugno. Disse che poco prima dell’alba del 25 giugno, in un orario che la Procura colloca tra l’una e quaranta e le quattro del mattino, sulla spiaggia del Lido Blu di Stresa, subì contro la sua volontà un rapporto sessuale con tre ragazzi, al quale partecipò anche una donna, che la baciò sulla bocca.

Il contesto di questo episodio è una serata tra connazionali che si conoscono e frequentano – imputati e vittima provengono dal centro e dal sudamerica – trascorsa in un pub della città lacustre e, quando tutti avevano parecchio alcol in corpo, conclusa con un rapporto sessuale di gruppo.

La parte offesa all’epoca aveva diciannove anni. Tra gli imputati i maschi avevano 19, 34 e 36 anni, mentre la donna 31.

Dopo la denuncia erano stati effettuati accertamenti medici e, con la notifica degli avvisi di garanzia, prelevati agli indagati campioni di dna da comparare attraverso l’esame condotto dai Ris di Parma.

La denuncia, che ha seguito i dettami del codice rosso, anche se la chiusura formale delle indagini cade a più di due anni di distanza dai fatti, è passata dall’incidente probatorio condotto ascoltando la parte offesa e ricostruendo il racconto di quella serata che, per via delle condizioni in cui si trovava, era stato difficoltoso.

Il fatto che fosse ubriaca, al pari delle altre persone coinvolte, è un’aggravante che, tuttavia, è meno grave di quella contestata dal pm, cioè la violenza sessuale di gruppo, che prevede pene comprese tra gli 8 e i 14 anni.

Ricevuto l’avviso di chiusura indagini, gli imputati e i loro legali hanno facoltà di visionare tutti gli atti, di produrre documenti o prove e di chiedere di essere ascoltati. Dopodiché il pm deciderà se confermare la richiesta di rinvio a giudizio, fissando l’udienza preliminare.

 


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