VERBANIA – 09.03.2016 – Una lettera di scuse
e una donazione a un’associazione senza scopo di lucro. È questa la “riparazione” concordata per rimettere la querela e chiudere il procedimento per diffamazione aggravata nel quale sono imputati l’ex capogruppo Pd (2009-2014) a Palazzo Flaim Gian Maria Giani e il militante di Fratelli d’Italia, già di An, Antonio Di Tullio. I due sono stati denunciati nel 2013 da Matteo Marcovicchio, consigliere provinciale e all’epoca da poco ex assessore della giunta Zacchera. Nel periodo successivo alle dimissioni del sindaco e della caduta dell’Amministrazione comunale di centrodestra, sulla pagina Facebook di Michael Immovilli – all’epoca, così come oggi consigliere comunale – si innescò una discussione alla quale, tra gli altri, presero parte Giani e Di Tullio. Parlando della maggioranza uscente, Giani usò più volte il termine buffoni scrivendo “ho detto buffoni per non infierire, altrimenti avrei detto malavitosi!!!”. Di Tullio, prendendo le difese di Zacchera, parlò di “cialtroni prestati alla politica”. Ritenendosi diffamato, Marcovicchio sporse querela. Al termine delle indagini, la Procura ha citato a giudizio i due. Già nell’udienza di smistamento il giudice Luigi Montefusco aveva invitato le parti a trovare un accordo per la remissione di querela. Accordo già trovato con Giani, difeso dall’avvocato Luca Ruppen, e che si sta definendo con Di Tullio, rappresentato dall’avvocato Andrea Autelitano e che consiste nelle scuse scritte e in una donazione che Marcovicchio (nella foto), costituitosi parte civile con l’avvocato Paolo Patacconi, ha chiesto sia destinata all’associazione Amici degli animali.