ROMA - 30-08-2024 -- Il processo è da rifare. Dopo due condanne a Verbania e a Torino, la Cassazione ha annullato la pena inflitta a un 42enne imprenditore accusato di non aver versato i contributi previdenziali dell’azienda meccanica del Vco di cui s’era fatto carico come amministratore, tra il 2015 e il 2017. Il suo ingresso era coinciso con una grave crisi, innanzitutto di fatturato. La perdita di clienti e la stretta dipendenza da un grosso, unico cliente (in ritardo coi pagamenti) aveva messo in ginocchio la società. Su questi elementi, sul non essere causa della situazione, sull’aver cercato di risolverla avviando la rottamazione delle cartelle esattoriali e sulla mancanza di dolo l’imputato aveva costruito, sin dal processo di primo grado chiuso a Verbania nel 2021, la propria difesa. Il pm aveva chiesto l’assoluzione, ma il giudice l’aveva condannato. Anche la Corte d’appello, a Torino, pur riconoscendo le attenuanti generiche, riducendo la pena, aveva confermato il giudizio. Che, ora, la Cassazione ha annullato, ritenendo che tutti gli elementi messi in evidenza non siano stati adeguatamente valutati dai magistrati di Verbania e di Torino. È in questa sede che il procedimento dovrà essere rifatto.