VERBANIA - 12-08-2024 -- La prima contestazione -l’evasione fiscale- s’è prescritta dopo il procedimento di primo grado, in Appello; la seconda -sottrazione fraudolenta al pagamento delle imposte- ha subito la stessa sorte in Cassazione. Troppo distante il tempo trascorso tra le accuse e le relative sentenze sugli affari immobiliari offshore della famiglia Parodi, immobiliaristi del Vco con residenza a Gozzano, nel Novarese, proprietari di diversi centri commerciali in Italia, tra cui quello dei Laghi a Gravellona Toce. A seguito di un’indagine su società estere e scatole cinesi condotta a Roma, arriva a Verbania – Procura territorialmente competente – la notizia di reato che riguarda Giovanni Parodi, la moglie Graziella Pollino e la figlia Sara Parodi. La perquisizione negli uffici di Gravellona Toce del padre porta alla scoperta di documenti che riconducono una serie di società, amministrate da “teste di legno” scelte tra pensionati, indigenti o anziani non capaci di intendere che avrebbero evaso oltre 5,5 milioni di euro, sottraendo con un’operazione immobiliare fittizia il centro commerciale di Gravellona Toce al sequestro.
Per queste contestazioni, nel maggio 2021, il Tribunale di Verbania ha condannato in primo grado Giovanni Parodi e Sara Pollino a due anni e mezzo, la figlia Sara a un anno e tre mesi (con il doppio beneficio della sospensione della pena e della non menzione), con l’interdizione dai pubblici uffici, il risarcimento provvisionale di 500.000 euro all’Agenzia delle entrate e la confisca delle quote del centro commerciale dei laghi di Gravellona sino all’importo di 5,6 milioni.
Il procedimento è approdato in Appello un anno dopo e uno dei due capi di imputazione (l’evasione) è stato dichiarato prescritto, riducendo le pene. Che, nelle scorse settimane, la Cassazione ha cancellato del tutto. Contando rinvii e sospensioni, anche per Covid, è passato troppo tempo dalla data in cui sono avvenuti i fatti e il giudizio definitivo degli Ermellini. Troppo per non far scattare la prescrizione, che cancella tutte le condanne penali anche se rinvia al giudice civile di secondo grado la definizione delle richieste di risarcimento avanzate dalle parti civili.