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anja boato

STRESA - 08-08-2024 -- “Madama Matrjoska” di Anja Boato è il terzo romanzo dell’edizione 2024 del Premio Stresa di narrativa ad essere presentato. Questa sera, all’hotel Regina Palace, l’autrice incontra i lettori e racconta l'opera di cui presentiamo una recensione.

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Alcuni romanzi si distinguono da altri nella difficile narrazione di una contemporaneità di accadimenti che si incontrano durante la lettura del testo.

La penna di Anja Boato si sposta tra diverse storie atemporali lasciando la sensazione che tutta la trama del romanzo sia come incatenata a situazioni che capitano, al di là della volontà dei personaggi. Il libro si apre e si chiude intorno alla vicenda di un uomo che, nel tentativo di togliersi la vita, muore veramente lasciando a Tommy il compito di sbarazzarsi del suo cadavere.

La suspense accompagna gli otto capitoli e mezzo di questo romanzo che affronta la morte con distacco anche quando la giovane Nina vende la sua Harley Davidson Sportster per pagare anticipatamente la sua cerimonia funebre o quando Alé(ssandro), in preda ad un attacco narcolettico, è convinto di aver ucciso Isabel, nel negozio di giocattoli del suo amico Leo.

Situazioni disparate e disperate sconfinano tra la realtà e l’immaginazione, nel tentativo salvifico di qualcuno o qualcosa.

I diversi personaggi si muovono all’unisono cercando di controllare quello che accade con l’intenzione di porre qualche rimedio.

Salvo e Tommy si trovano in viaggio sopra un camion rubato, invischiati in una brutta vicenda e sono in fuga con un cadavere, il Marione, un diamante dentro uno zaino e tre clandestini a bordo.

Ognuno di loro cerca oppure ha perso qualcosa come Alba che cerca disperatamente il padre di Sean Penn, come Cecilia Bertinelli che ha perso il lavoro così come Sara che ha perso una sorella in cerca dei misteriosi fiori di Sunoo e Alberto che ha perso una figlia che si è tolta la vita.

La casa degli amici pelosi è un luogo dove i bambini si divertono mentre gli adulti si travestono per dare vita a dei buffi pupazzi ispirati ad un cartone animato in voga.

Dentro Bunny Bee-Bee c’è il Marione, dentro Foxy Foxter c’è Tommy, dentro il negozio di giocattoli di Leo c’è Alé(ssandro) il commesso che soffre di narcolessia e tutti sembrano in bilico tra la realtà e la rappresentazione della stessa, travolti da episodi di violenza subita a causa di un lavoro per disperati oppure per effetto di una malattia che regala incubi e allucinazioni.

La presa di coscienza della realtà dei singoli personaggi è molto diversa dalle aspettative degli stessi e lo specchio delle loro esistenze riflette immagini non corrispondenti a quello che avrebbero voluto o dovuto essere e che non sono mai diventati.

Madama Matrioska unisce tante storie con altrettanti destini che combattono all’unisono nel tentativo di salvare i sani principi etici che contraddistinguono le loro relazioni amicali, spesso in bilico come degli acrobati sospesi sul filo di pericolose contraddizioni.

La giovane mamma in cerca di un presunto padre vuole solo sfuggire alle sue responsabilità quando compie l’azione cruenta di abbandonare Sean Penn in un cassonetto ma questo atto estremo ha il suo risvolto poetico come ad indicare che per ogni essere vivente la sorte può cambiare direzione, nel flusso inesauribile della continuità della vita.

Monica Pontet

docente, scrittrice pubblicista

 


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