VERBANIA - 01-08-2024 -- Un padre e un marito che non ritorna a casa dal lavoro è un dramma per la sua famiglia, che deve lasciare in tutti la sensibilità su questo tema, anche in chi è chiamato a prendere decisioni come autorità. Le parole sono di don Giovanni Antoniazzi, il sacerdote che stamane, nella chiesa di Madonna di Campagna, ha celebrato le esequie di Ronald Kercyku, il 47 verbanese morto la scorsa settimana in un incidente sul lavoro in Svizzera.
Attorno alla moglie Marsida e ai figli Enea e Klea si sono stretti gli amici e la comunità albanese di cui faceva parte la famiglia Kercyku che, dopo tanti anni di permanenza e lavoro a Verbania, aveva ottenuto la cittadinanza.
Ronald aveva lavorato a Verbania nel settore dell’installazione di pannelli solari. Poi, un paio d’anni fa, vista la sua esperienza e competenza, era stato assunto in Ticino, alla Catech di Brione sopra Minusio. Era un lavoratore frontaliere che, alle 17 di giovedì scorso, era impegnato nella posa di alcuni pannelli solari in un cantiere edile di Losone. I colleghi l’hanno trovato a terra, caduto dal tetto, morto. Le autorità elvetiche, che hanno comunque autorizzato le esequie stanno ricostruendo la dinamica dell’infortunio sul lavoro.
Nel frattempo a Verbania, sua città d’adozione, Roland ha compiuto il suo ultimo viaggio terreno. Dopo la cerimonia funebre nella chiesa di Madonna di Campagna, la salma è stata inumata nel cimitero di Pallanza.