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cadorna scuola

VERBANIA - 31-07-2024 -- No alla scuola media Gino Strada. È negativo, e revoca quello espresso in precedenza (sindaco Silvia Marchionini), il parere che la giunta di Verbania (sindaco Giandomenico Albertella) esprime sulla proposta del Consiglio di istituto del Rina Monti Stella di intitolare l’attuale media Luigi Cadorna al medico e fondatore di Emergency Gino Strada. Appena dopo le elezioni, e a due anni di distanza dalla delibera originaria, è passata la linea del Comitato 10 Febbraio, autore di una serrata protesta, condivisa da Verbania Futura, il gruppo di minoranza che al ballottaggio è diventato governo cittadino.

Il presidente del Comitato 10 Febbraio, Fabio Volpe, già nei giorni successivi alle elezioni aveva ricordato pubblicamente alla nuova giunta l’impegno preso in campagna elettorale. Impegno rispettato. Con la delibera che revoca quella precedente, Albertella e i suoi nove assessori hanno respinto la proposta di intitolazione, il cui iter è ancora incompleto anche perché le norme sulle intitolazioni prevedono che debbano trascorrere dieci anni dalla morte della persona da omaggiare e che la deroga dei due lustri debba essere valutata e autorizzata da prefettura e ministero dell’Interno.

Nel provvedimento di deroga non si leggono motivazioni, se non che si ritiene “preferibile effettuare altra valutazione in ordine all’eventuale individuazione di diverso spazio o edificio pubblico che, per finalità funzionale, presenti maggior coerenza con l’impegno professionale e volontaristico profuso dal dott. Gino Strada”.

Se, da un lato, il Comitato 10 febbraio esulta, dall’altro insorgono il Pd e il gruppo di minoranza Verbania si prende cura, che esprimono “stupore e sconcerto”. “Fa specie che il primo provvedimento in materia scolastica del ‘civico’ sindaco Albertella si riduca a questo: la negazione di un lavoro promosso e sostenuto dall'intera comunità scolastica, che aveva deciso di intestare la propria scuola alla memoria di un uomo di pace come il fondatore di Emergency.
Una scelta ideologica, che nega il rispetto dell'autonomia scolastica e la decisione - libera e consapevole - di chi la scuola la vive tutti i giorni, per fare un favore a gruppi politici vicini all'attuale amministrazione che non hanno perso tempo nel bollare il lavoro di studenti e insegnanti come ‘cancel culture’”.

 


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