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VERBANIA - 23-07-2024 -- Le accuse vanno riformulate. Il gup Rosa Maria Fornelli ha accolto le eccezioni delle difese e, nel processo per la tragedia del Mottarone, ha deciso di non decidere. Non si è espressa sulle sette richieste di rinvio a giudizio e una di proscioglimento avanzate dal procuratore capo Olimpia Bossi e dal sostituto Laura Carrera, alle quali ha detto di rivedere i capi di imputazione, definendo con chiarezza se si contestano reati di natura colposa o dolosa.

La questione nasce attorno al reato di rimozione o omissione dolosa di cautele contro gli infortuni sul lavoro, un’aggravante dei reati di omicidio colposo plurimo e lesioni colpose gravissime, contestate insieme a attentato alla sicurezza dei trasporti, disastro colposo e – per due soli imputati – falso.

Sull’apparente contrasto sollevato dalle difese il gup ha deciso di chiedere di riformulare le accuse, aggiornando l’udienza al 12 settembre. Ciò significa che la Procura deve modificare quel capo di imputazione, notificandolo a tutte le parti. Diversamente, è facoltà del gup ordinare la restituzione degli atti alla Procura stessa, affinché reistruisca.

Il provvedimento è stato letto dal magistrato alle parti poco dopo le 13. In aula era presente, tra le sei persone fisiche imputate, il solo ingegnere Enrico Perocchio, il direttore di esercizio, chiamato in causa insieme a Funivie del Mottarone, al suo socio unico e amministratore unico Luigi Nerini e al caposervizio Gabriele Tadini. Gli altri imputati sono Martin Leitner, Anton Seeber e Peter Rabanser per Leitner (oltre alla società stessa). Nei confronti di Seeber l’accusa aveva chiesto il proscioglimento.

 

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