VERBANIA – 04.03.206 – Sarà il gup Beatrice Alesci
a stabilire se dietro la querelle pubblica sulla presunta combine calcistica del match Gozzano-Verbania del 10 marzo 2013 c’è stata calunnia. Sul tavolo del magistrato nei giorni scorsi è arrivata la richiesta di rinvio a giudizio avanzata dal sostituto procuratore della Repubblica di Verbania Nicola Mezzina nei confronti di Marilena Fornara, moglie del presidente onorario del Gozzano. Per l’accusa Fornara è ritenuta responsabile di aver calunniato Enrico Montani e Francesca Pangallo.
I fatti risalgono alla fine del 2013, nel pieno delle indagini sulla presunta combine. I carabinieri della sezione di polizia giudiziaria incaricati dell’inchiesta interrogano calciatori, dirigenti e giocatori delle due squadre per verificare se la notizia che il derby giocato al D’Albertas e finito 0-0 fosse stato aggiustato nel risultato. La notizia inizia a circolare e se ne occupano gli organi di informazione. È in quel momento, sentendosi diffamata da alcune affermazioni rese ai media da Montani, che Fornara sporge una querela per diffamazione contro lui e la moglie. Il pm Mezzina, rilevando l’insussistenza della diffamazione, indaga la querelante per calunnia. Dopo l’avviso di chiusura indagini, settimana scorsa s’è svolta l’udienza dal gup che, aggiornata al 6 maggio, stabilirà se il processo va celebrato o deve chiudersi con un’archiviazione. La calunnia è il reato di chi si rivolge all’autorità giudiziaria accusando un’altra persona di un reato sapendola innocente.
Il fascicolo penale sulla presunta combine, intanto, non è più a Verbania, ma è stato trasferito alla Procura di Varese, che è competente perché l’incontro tra un giocatore del Gozzano e uno del Verbania in cui il primo avrebbe provato a sondare l’altro sul possibile aggiustamento s’è tenuto – così è emerso dalle indagini – in un locale pubblico di Varese.