VERBANIA - 30-6-2024 -- "Io sono presente". Tre parole come simbolo di una memoria che è materia viva, elemento fondante di personalità individuale, di un Paese, di una comunità cittadina. Le ha suggerite il prefetto vicario Roberto Dosio alla commemorazione dei 42 Martiri di Fondotoce. Le hanno fatte proprie in tanti, come il presidente della Provincia Alessandro Lana e soprattutto Giandomenico Albertella. Per il neo eletto sindaco di Verbania, la commemorazione di Fondotoce è stata la sua prima uscita pubblica con la fascia tricolore. Una coincidenza che, come lui stesso ha rimarcato, dicendosi commosso: "Ha un profondo significato". L'immagine iconica del corteo dei Martiri lungo le strade di Verbania, il ricordo di quei testimoni - allora bambini - che dalle finestre socchiuse assistettero al tragico corteo, queste le immagini evocate da Albertella, che ha voluto sottolineare come ieri e ancora oggi, troppi bambini sono testimoni di orrori che nessuno dovrebbe mai vedere.
La cerimonia per gli 80 anni degli eccidi di Fondotoce e di Baveno, ha vissuto nella mattinata domenicale del consueto programma, partito con la messa nella chiesetta di Fondotoce e proseguito con la sfilata che ha condotto al Sacrario. Sfilata numerosa, con tanti gruppi dell'Anpi in arrivo dal Novarese e dalla Lombardia, ma anche coi sindaci, i gonfaloni e il Corpo musicale di Verbania e aperta, come orami da diversi anni, da 43 figuranti che hanno interpretato i 43 Martiri. "Un modo per rimarcare la loro presenza, la presenza dei Martiri, qui, ora, con noi, in noi", ha voluto sottolineare il vice presidente della Casa della Resistenza, Piero Beldì, che in apertura di commemorazione ne ha letto tutti i nomi. Proprio su una memoria che va oltre il tempo, incasellandosi in un eterno presente - in quanto memoria costituente, fondante - s'è accentrato l'intervento del vice prefetto Roberto Dosio, che l'ha sintetizzato in quelle tre parole che sono state il filo rosso di tutta la manifestazione, con l'invito finale rivolto alla platea a ripeterle ad alta voce: "Io sono presente". Saluti istituzionali e brevi interventi per la vice presidente della casa della Resistenza, Grazia Richetti; per il presidente della Provincia del VCO, Alessandro Lana; per il sottosegretario alla Regione Piemonte, Alberto Preioni e il sindaco di Baveno, Alessandro Monti, oltre al già citato primo cittadino di Verbania. L'orazione ufficiale è stata affidata invece ad Andrea Pozzetta, storico e direttore scientifico della Casa della Resistenza. Stigmatizzando i diffusi negazionismi ed il loro variegato manifestarsi, Pozzetta ha invitato al tempo stesso a sfuggire dai rischi della sacralizzazione, che congela i fatti e li allontana dalla sensibilità contemporanea. "E invece fare storia è parlare alla contemporaneità - ha detto - [...] il senso della commemorazione, che significa ricordare assieme, è riflettere sui concetti fondamentali della storia; è porci domande [...]. Teniamoci stretto questo posto - ha aggiunto alludendo alla Casa della Resistenza - questa palestra di democrazia ha bisogno di noi. Coltiviamolo con partecipazione siamo giardinieri di memoria, di storia e di coscienza storica".
Una poesia e una "Bella Ciao" eseguito al sax da Antonio Ricci, ha concluso la mattinata di Fondotoce. 80 anni dal martirio dei partigiani, 80 anni da quando la Città ha scelto di tenerli con sé in un abbraccio che non è mai venuto meno. Lo stesso impegno si chiede oggi al futuro.
Foto: Carlo Bava