1

movic nuovo due
VERBANIA – 03.03.2016 – Il confronto viaggia

tra Pallanza e Fondotoce, da Palazzo di Città al Tecnoparco (andata e ritorno), ma anche sui media. Il Movicentro e il cantiere che non decolla sono l’oggetto dello scambio di missive che in questi giorni ha coinvolto il Comune di Verbania e la Provincia del Verbano-Cusio-Ossola.

La prima a prendere carta e penna è stato il sindaco Silvia Marchionini che nelle settimane passate aveva messo in guardia la Provincia: o si spiccia con il cantiere del Movicentro o ci faremo sentire. Detto, fatto, con lettera di sollecito diffusa tramite gli organi di informazione e una certa polemica innescata.

Oggi, a distanza di ventiquattro ore, arriva la risposta della Provincia, sempre sotto forma di lettera e sempre con diffusione mediatica. Il tono è più pacato, non vuole alimentare polemiche, ma nel merito il presidente Stefano Costa – colui che l’ha firmata – ci tiene a mettere alcuni punti fermi. Le premesse sono le difficoltà economiche (e non) dell’ente provinciale e le difficoltà storiche insite nel progetto Movicentro, che si trascina da oltre quindici anni e che ha attraversato tre Amministrazioni provinciali. Costa invita a non sottovalutare l’impegno della Provincia, che a fronte di scarsi mezzi, s’è attivata e che – annuncia – entro fine marzo dovrebbe assegnare l’appalto dei lavori. “Pur non volendo alimentare polemiche si ritiene comunque necessario, per senso del dovere e a difesa dell’operato dell’Ente Provincia, dare una risposta alla lettera del Sindaco Marchionini”, si legge nella nota che termina con un invito: “Solo con un’alleanza virtuosa tra enti pubblici è possibile garantire un futuro al nostro territorio, cosa che tutti dovrebbero tenere ben presente”.

Ciò che colpisce di questa polemica sono i protagonisti. Non sfugge infatti che Verbania esprime due consiglieri provinciali, Riccardo Brezza e Pier Giorgio Varini. Quest’ultimo, che è anche vicepresidente, è colui che ha seguito in prima persona il progetto. Tutti, dal presidente Costa ai due citati consiglieri provinciali al sindaco Marchionini, sono iscritti al Pd, ragion per cui – e tra le righe di risposta della Provincia lo si intravede – forse era meglio lavarsi i panni sporchi in casa.

Su questo sito utilizziamo cookie tecnici e, previo tuo consenso, cookie di profilazione, nostri e di terze parti, per proporti pubblicità in linea con le tue preferenze. Se vuoi saperne di più o prestare il consenso solo ad alcuni utilizzi clicca qui. Se prosegui nella navigazione di questo sito acconsenti l'utilizzo dei cookie.