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VERBANIA - 27-06-2024 -- Il “caso” ha scosso gli uffici comunali e ha anche animato la campagna elettorale, lasciando uno strascico di natura legale. Si aprirà il 24 luglio, al tribunale di Verbania, la causa di lavoro tra l’ex segretaria generale di Verbania Antonella Mollia e il Comune. La dirigente alla quale la giunta Marchionini ha revocato l’incarico a pochi mesi dalla fine del mandato per “violazione dei doveri d’ufficio”, s’è rivolta alla giustizia civile per veder revocato il provvedimento. È un atto scontato, preannunciato dalla diretta interessata che, di questa vertenza lavorativa, ha parlato pubblicamente anche in interviste televisive dopo che il sindaco Silvia Marchionini e l’assessore agli Affari legali Patrich Rabaini avevano annunciato questo provvedimento in una conferenza stampa.

Tecnicamente Mollia non è stata licenziata, perché non è una dipendente del comune di Verbania, bensì del ministero dell’Interno, come tutti coloro che -dopo concorso e abilitazione- accedono a questa carriera. L’incarico di un segretario è, infatti, a tempo determinato e scade con il mandato del sindaco. Chi subentra ha facoltà, entro 120 giorni, di non confermarlo.

Nel caso di Verbania, però, la rottura è arrivata ben prima. Le circostanze sono quelle note alle cronache nazionali, cioè la diatriba sorta attorno a un concorso per l’assunzione del dirigente alle Finanze che la segretaria ha dichiarato il sindaco volesse orientare, facendo vincere la seconda classificata, un’interna, a discapito dell’esterna giudicata la migliore dalla commissione. Secondo gli ex amministratori, invece, sono stati gravi e ripetuti i comportamenti scorretti della segretaria che, contestati per iscritto, hanno poi portato alla revoca.

Ora sarà il tribunale di Verbania a esprimersi sulla bontà di quell’atto. Restano aperti in Procura i fascicoli nati dopo gli esposti della segretaria che ha denunciato di essere vittima di mobbing, e del sindaco per falso contro l’ex dirigente.

Da aprile del 2023, prima che questa querelle esplodesse, è in corso – titolare è la procuratrice Olimpia Bossi – un’inchiesta proprio su quel concorso. In campagna elettorale diversi esponenti di minoranza ne hanno sollecitato la chiusura per far chiarezza e non “inquinare” il voto.


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