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VERBANIA - 27-062024 -- Era da qualche tempo, da quando il presidente del circolo della Bocciofila Intrese aveva subaffittato il bar-ristorante a terzi, che il clima con gli avventori era teso. Il motivo del contendere? Il gioco delle carte, la più classica tra le attività da circolo che, nella nuova veste imprenditoriale, il gestore voleva fosse ridotta nell’orario perché interferiva, specie nel primo pomeriggio, con la somministrazione dei pasti, sua attività economica con la quale doveva pagare l’affitto.

Nell’estate del 2021 il malumore tra i frequentatori dell’ex Rosa Franzi di corso Cairoli aveva portato a una raccolta di firme e alle proteste con il Comune (proprietario dei muri e che, attualmente, ha avviato la causa di sfratto nei confronti della Bocciofila Intrese), culminate nel richiesto intervento della polizia municipale, chiamata a verbalizzare le proteste dei giocatori di scopa d’assi. La loro tesi, messa nero su bianco nella petizione, era semplice: il Circolo è del Comune che lo affitta -peraltro a un basso canone, inferiore al subaffitto- per finalità sociali e non perché sia un ristorante.

Senza una composizione, la situazione peggiorò con l’arrivo dell’inverno. Impossibilitati a sfruttare l’ampio dehors e costretti nelle sale interne, i giocatori delle carte aumentarono le discussioni col delegato del gestore, fino al 20 novembre del 2021. Fu in quell’occasione che i toni della discussione salirono e che portarono il barista a sporgere denuncia dai vigili, dicendo di essere stato minacciato in particolare da due persone, entrambe rinviate a giudizio dalla Procura davanti al giudice di pace. Uno, allora 85enne, nel frattempo è deceduto. Il secondo, di 75 anni, è accusato di avergli detto “ti faccio chiudere, chiamo il Sindaco, tu non sai chi sono io… vi faccio vedere cosa succede”.

Per la Procura queste affermazioni integrano il reato di minacce, cioè di aver paventato un ingiusto danno. Nella prima udienza dibattimentale la parte offesa, il barista (che ha dichiarato di essere socio), ha confermato l’episodio, sostenendo però di non essersi sentito in pericolo. La difesa, stralciata la posizione dell’anziano deceduto, ha citato come testimoni per la prossima udienza il presidente del Circolo, la titolare della società che aveva il ristorante in subaffitto e i vigili. Dovranno chiarire le circostanze del contratto per cui entrò una gestione esterna, oggi cessata. La tesi difensiva è infatti che, oltre al fatto che le frasi non fossero minacciose, gli avventori protestavano per l’uso non regolare dei locali, chiedendo che la Bocciofila svolgesse la sua funzione originaria di circolo e non di ristorante e che questa situazione dovesse essere risolta dall’autorità competente. Ritiene, infatti, che il subaffitto fosse illegittimo poiché non autorizzato e che, quindi, il ricorso al sindaco fosse finalizzato, non ad arrecare un danno ingiusto, ma a ripristinare la legalità.

 


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