CANNERO R. - 25-06-2024 -- “Non una villa sontuosa ma ridente, piacevole, di buon gusto, che tende alla semplicità”. Così Massimo D’Azeglio definì la residenza che, nella seconda metà dell’Ottocento, fece costruire per sé a Cannero Riviera. Scrittore, politico, patriotta e personaggio di primo piano del Risorgimento, Massimo Taparelli – col titolo nobiliare di marchese d’Azeglio – si innamorò definitivamente del Lago Maggiore nel 1856. Risale a quell’anno, completata nel 1857, l’edificazione della villa che ne porta il nome e che, nei giorni scorsi, è stata venduta per -pare- una cifra attorno agli undici milioni di euro.
Nato a Torino nel 1798, Massimo è il rampollo d’una famiglia in vista nell’ambiente aristocratico sabaudo. Esule a Firenze sotto l’occupazione napoleonica, torna a Torino per occuparsi di pittura e di scrittura (come scrittore è autore di opere quali Ettore Fieramosca e La disfida di Barletta), frequentando gli ambienti degli intellettuali dell’epoca, non solo nel Regno di Sardegna. Sposa in prime nozze Giulia Manzoni, figlia di Alessandro. Si dà alla politica e diventa primo ministro del Regno di Sardegna dal 1849 al 1852. Lascia proponendo come suo successore Camillo Benso di Cavour e il re Vittorio Emanuele II lo nomina senatore. Nel 1859 è capo del governo provvisorio di Bologna, appena strappata allo Stato pontificio, fino al 1861 è governatore della Provincia di Milano. Muore a Torino il 15 gennaio 1866.
La villa di Cannero Riviera è stata progettata dall’architetto Defendente Vannini e dall’ingegnere sunese Antonio Rossi. La direzione lavori è stata dell’ingegnere Vittore Caramora. L’edificazione è avvenuta in concomitanza con la realizzazione dell’attuale statale 34 del Lago Maggiore.
La presenza del marchese D’Azeglio è ricordata da una lapide collocata sulla parete rocciosa opposta al cancello d’ingresso, che della villa afferma che il politico “vi dimorò spesso e a lungo, dolce rifugio dai clamori del mondo, dalle fallacie della politica”.