VERBANIA - 18-06-2024 -- Nessun accordo sul patteggiamento. Gabriele Tadini, il caposervizio della funivia del Mottarone precipitata il 23 maggio 2021, ha cercato di chiudere il procedimento penale per il quale è in corso l’udienza preliminare concordano la pena con la Procura da sottoporre al vaglio del giudice. Ma il procuratore capo Olimpia Bossi e il sostituto Laura Carrera non hanno accettato i quattro anni e mezzo proposti. Troppo pochi per gli inquirenti, anche perché, contando il periodo trascorso ai domiciliari, lo farebbero restare sotto la soglia dei quattro anni entro la quale non scatta il carcere.
La notizia ha aperto l’udienza tenutasi oggi nell’aula C del Tribunale di Verbania. Un’udienza dedicata all’accusa e alle parti civili. La Procura, nel ricostruire quanto avvenne quella maledetta domenica mattina, ha chiesto il rinvio a giudizio per cinque dei sei imputati e per le due società coinvolte, chiedendo l’archiviazione per Anton Seeber, presidente del comitato di gestione di Letiner, la società altoatesina che ha rinnovato l’impianto e che ne aveva, per contratto, la manutenzione. Secondo i pm non aveva incarichi specifici da giustificare le accuse di omissione dolosa di cautele antinfortunistiche, quattordici capi di imputazione di omicidio colposo e uno di lesioni colpose gravissime in concorso. Per questi, e per il falso – non contestato a tutti –, è stato chiesto al gup di mandare a processo il caposervizio Tadini, il direttore tecnico Enrico Perocchio e Luigi Nerini, socio unico e amministratore unico di Ferrovie del Mottarone, imputata come azienda al pari di Leitner, che ha come imputati il vicepresidente Martin Leitner e il responsabile del customer service Peter Rabanser. Le parti civili, comprese Regione Piemonte e Comune di Stresa, si sono associate.
Il 5 luglio la parola passerà alle difese, che termineranno il 16. Il 23 il gup Rosa Maria Fornelli si esprimerà.