VERBANIA – 02.04.2015 – Fratelli coltelli, che telenovela. Più che un gioco di parole, fratelli coltelli è la fotografia dello “stato di famiglia” di Forza Italia a Verbania, dove in due si contendono la paternità locale del partito di Silvio Berlusconi. La diatriba tra Mirella Cristina e Lucio Scarpinato da un lato, Michael Immovilli e Adrian Chifu dall’altro, è arcinota. Entrambi hanno fondato un gruppo consiliare chiamato Forza Italia, con la differenza che quello di Cristina è l’originario uscito dalle urne e quello di Immovilli un clone non riconosciuto ma che lui insiste a rivendicare.
Le novità sono il botta e risposta di queste ore, ultima puntata di una faida che sembra non finire. Martedì sera, durante il Consiglio comunale, Chifu aveva affondato il colpo: “siccome il nostro ex capogruppo Cristina dice che siamo un gruppo travestito, noi votiamo sì alle unioni di fatto”.
Un affronto che l’avvocato che s’era candidata sindaco in maggio e l’entourage del partito non han no digerito. Ecco stamane giungere la nota ufficiale del coordinatore azzurro piemontese, Gilberto Pichetto, che chiarisce “una volta per tutte” quanto già deciso anche dall’ufficio di presidenza del comune di Verbania.
“Per quanto attiene le indicazioni, le strategie, la politica del partito di Forza Italia a Verbania, le uniche persone titolate a intervenie e rilasciare dichiarazioni sono la capogruppo di Forza Italia in Consiglio Comunale, Avv. Mirella Cristina e il sottoscritto nella duplice veste di Commissario Provinciale e di Presidente del Comitato Regionale del Partito. Non saranno pertanto riconosciuti altri gruppi consigliari né sono da ritenersi legittimati gruppi che utilizzano impropriamente nome e logo di Forza Italia, ad eccezione di quello costituito dall’Avv. Mirella Cristina e dal consigliere Lucio Scarpinato”.
Per tutta risposta Immovilli, senza nemmeno troppo cavillare, liquida Pichetto con due righe. “Non riconosciamo l'autorità di Gilberto Pichetto in materia. La decisione spetta solo alla Direzione Nazionale del Movimento Politico di Forza Italia. Pertanto in Consiglio Comunale continueremo ad operare come Forza Italia, utilizzando il nome del gruppo consigliare di FORZA ITALIA BERLUSCONI”.
L’epilogo, che non c’è, è una telenovela che, per dirla con le parole di chiusura del messaggio di Pichetto, “è una sgradevole questione del tutto fuori luogo che solo alimenta una confusione di cui nessuno avverte necessità”.