TRIESTE - 16-06-2024 -- Era ricercato da anni, accusato della rapina a mano armata messa a segno, con altri due complici, alle Poste di Meina. Era il luglio del 2014 quando in tre entrarono nell’ufficio del centro lacustre con coltello e pistola (quest’ultima risultata successivamente un giocattolo) e, bloccando il direttore, se ne andarono con 20.000 euro in contanti. Nei giorni successivi i carabinieri della Compagnia di Arona, analizzando i filmati della videosorveglianza, risalirono all’identità di due operai albanesi residenti nel basso Verbano che furono tratti in arresto. Il terzo complice, latitante, era riuscito a sfuggire in Albania, sino alla scorsa settimana.
I carabinieri di Aurisina, in provincia di Trieste, l’hanno fermato alla frontiera di Basovizza e identificato nonostante avesse cambiato cognome. L’uomo, oggi 40enne, in patria s’era sposato e, legalmente, aveva anagraficamente acquisito il cognome della moglie. Uno stratagemma che non ha tratto in inganno i militari, che l’hanno fermato.