VERBANIA - 14-06-2024 -- Una maxidiscarica abusiva, in spregio alle più elementari norme edilizie ed ambientali. È questa l’accusa che la Procura di Verbania muove a una società di Gravellona Toce che, in terreni compresi tra il comune tocense e Verbania, si sarebbe resa responsabile di reati quali gestione di discarica non autorizzata di rifiuti pericolosi e non pericolosi, violazione delle prescrizioni alla gestione di impianto di recupero rifiuti, realizzazione di impianto producente emissioni in atmosfera in assenza di autorizzazione, frode in commercio ed abuso edilizio/paesaggistico.

Stamane i carabinieri forestali hanno apposto i sigilli all’area, che si trova nella zona industriale, a est dell’autostrada. Il sequestro preventivo l’ha disposto il gip Mauro D’Urso su richiesta del sostituto procuratore Sveva De Liguoro, che da tempo lavora a questo fascicolo.

In un’area di quattro ettari autorizzata ad accogliere 6.000 metri cubi di materiale lapideo non inquinato, sono stati riscontrati accumuli – anche nei terreni contigui, a uso agricolo e di proprietà di terzi, compresa Autostrade per l’Italia – sino a 90.000 metri cubi, facendo diventare di questo terreno la più grande discarica dell’intera provincia. Le analisi alle quali sono stati sottoposti i campioni di scarti prelevati hanno rilevato la presenza di inquinanti, non dichiarati per l’alterazione – così viene contestato – dei registri di entrata. Quello che sulla carta sarebbe dovuto essere un deposito temporaneo di inerti era diventato, nell’ipotesi accusatoria, una vera e propria discarica (per la quale non esiste autorizzazione), dalla quale i clienti compravano, prelevandoli indiscriminatamente dai cumuli.

All’interno dell’impianto di recupero dei rifiuti è stata trovata e sequestrata un’officina meccanica abusiva nella quale si smontavano e rottamavano senza titoli veicoli abbandonati in alcuni casi da anni.

Secondo le indagini sono almeno 28 – tante ne sono state individuate – le società che conferivano rifiuti nella discarica.