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Brissago

BRISSAGO - 13-6-2024 -- Quattro pietre d'inciampo per la memoria dei membri della famiglia Gruenberger, deportati nei lager nazisti dove morirono. Saranno posate domani, venerdì 14 giugno, all'imbarcadero Brissago, nel corso di una manifestazione promossa dal "Gruppo per la memoria a Brissago". Nella località ticinese ebrei e transfughi vennero accolti con generosità dalla popolazione, ma altri, vennero ripetiti oltreconfine delle autorità. In una mattinata che intende fare piena luce su tutte le vicende di quei tragici anni di guerra, la sindaca di Brissago Veronica Marcacci Rossi, scoprirà una targa in memoria dei rifugiati e della solidarietà dei brissaghesi (ore 11:30).
Ad aprire gli interventi (ore 11), saranno per l'Associazione Stolpersteine Svizzera, Jakob Tanner; la
consigliera di Stato Marina Carobbio; lo storico Raphael Rues racconterà del dramma della famiglia Gruenberger
mentre per la Federazione svizzera delle comunità
ebraiche, parlerà Liliane Isaak-Dreyfus. Dopo la posa delle pietre d'inciampo, si segnalano gli interventi del presidente del Grand consiglio ticinese Michele Guerra, di Patrizia Baldi del Centro di documentazione ebraica CDEC e di Pietro Majno Hurst del Gruppo per la Memoria 1943/45.
LA STORIA DELLA FAMIGLIA GRUENBERGER
La storia della famiglia Gruenberger, viene raccontata da Raphael Rues in una pubblicazione edita da Insubrica Historica. È dalla prefazione che prendiamo le righe seguenti: Una famiglia perseguitata dal 1938, che mostra più di altre la forza della resilienza umana. Costretti a scappare dal loro domicilio di Fiume (oggi Rijeka in Croazia), giunsero al confine di Brissago il 17 dicembre 1943, dopo aver lautamente pagato dei contrabbandieri-passatori. Una volta in Svizzera, tuttavia, fu loro negato il soggiorno.
Solamente alla giovane moglie Edith, al quinto mese di gravidanza, venne concesso di rimanere, al resto della famiglia fu rifiutato l’accesso. Una storia drammatica come purtroppo tante altre. Questa storia è diventata memoria grazie a Egone, un membro della famiglia. Il 30 gennaio 1944, a Milano, fu caricato a forza sul convoglio merci diretto al campo di concentramento di Auschwitz-Birkenau. Il giorno dopo, vicino a Cerea, a sud di Verona, Egone riuscì a lanciarsi dal treno in corsa. Dopo un periplo di due settimane in un’Italia del Nord occupata da tedeschi e fascisti, con un immane gesto fisico, Egone Gruenberger raggiunse nuovamente la frontiera ticinese, riuscendo ad entrare il 19 febbraio 1944 da Spruga (valle Onsernone). Nel febbraio 1944 Egone metterà nero su bianco, in modo dettagliato, il suo calvario.
Info: www.insubricahistorica.ch

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