VERBANIA - 1-6-2024 -- Inaugurata al Museo del Paesaggio la mostra che per la prima volta racconta Guido Boggiani. Attraverso una cinquantina di tele, disegni inediti, documenti, foto divisi in quattro le sezioni si ripercorrono vita e viaggi del pittore, etnologo, esploratore ed antropologo. Dal Lago Maggiore agli anni romani con la crociera con D'Annunzio in Grecia, dalle esplorazioni in Sudamerica a stretto contatto con le popolazioni indigene, all'eredità di Boggiani.
"Più oltre, più oltre nel nuovo". I viaggi di un artista: Guido Boggiani a cura di Aurora Scotti con Federica Rabai e Stefano Martinella sarà allestita sino al 3 novembre.
L'artista nasce il 25 settembre 1861 a Omegna e cresce nella villa di famiglia a Stresa. Molto si è detto, e scritto, di Guido Boggiani esploratore tra Paraguay, Brasile e Argentina e in particolare delle sue esperienze a stretto contatto con le popolazioni indigene del Chaco. Il suo spiccato interesse per le scienze antropologiche lo ha portato più volte, dall'età di 26 anni, in America Meridionale; viaggi che hanno profondamente influenzato le sue opere. Poco è stato indagato invece della sua attività pittorica.
Allievo di Filippo Carcano, era già in giovane età un artista affermato, a Milano prima, in particolare con i suoi paesaggi del Lago Maggiore, a Roma poi.
Il trasferimento nella Capitale per ampliare le proprie esperienze dopo i numerosi consensi ricevuti. Durante il soggiorno romano accresce la sua fama e pur rimanendo fedele al rapporto col vero e al tema del paesaggio, Boggiani tesse relazioni con movimenti culturali che miravano al rinnovamento delle arti; in quel contesto la nascita dell'amicizia con Gabriele D'Annunzio ed Edoardo Scarfoglio.
Con D'Annunzio, Edoardo Scarfoglio, Pasquale Masciantonio e Georges Hérelle, Boggiani condivise la crociera sullo yacht Fantasia, un viaggio per mare in Grecia e nell'Italia Meridionale nell'estate del 1895, al rientro dalla sua prima esperienza in Sudamerica.
Nel corso della crociera la stesura di un vero e proprio diario di viaggio e di convivenza con gli altri ospiti a bordo.
"Ed ora incomincerà la fatica di raccontare agli amici quanto ho veduto in questi due mesi di viaggio interessantissimo; cosa non tanto facile in verità, poiché molto ho veduto, e moltissime delle cose vedute sono estremamente difficili da descrivere" annotava Boggiani.
Dal 1887 la ripresa delle spedizioni sudamericane dell'artista-esploratore. Nel 1896 realizza proprio nella foresta il suo monumentale trittico Il Pan di Zucchero (1901), oggi della Galleria Giannoni di Novara, in prestito per la mostra verbanese. Sarà il suo ultimo lavoro. Durante un nuovo viaggio nel Chaco paraguayano non darà più notizie di sé e i resti dell'artista, ucciso con un colpo alla testa, saranno ritrovati solo un anno dopo durante una spedizione appositamente organizzata.
La mostra allestita al Museo del Paesaggio racconta in quattro sezioni le principali tappe del viaggio artistico e tra città e continenti del pittore - esploratore: i paesaggi del lago Maggiore con grandi quadri ad olio ed affascinanti disegni tra lago e montagna; gli anni romani (dove realizzò anche diversi ritratti) e la Grecia; il Sudamerica con l'imponente Il Pan di Zucchero e disegni ed acquerelli; l'ultima sezione è dedicata all'eredità di Boggiani, ai suoi studi antropologici, alle foto da lui scattate durante la permanenza a stretto contatto con le popolazioni indigene che vengono accostate ad alcune opere dell'artista.
"Questa mostra vuole riconsiderare la vita e l'opera pittorica di Guido Boggiani, formatosi a Milano all'Accademia di Brera seguendo le linee di ricerca di Filippo Carcano e in parallelo con Eugenio Gignous ma poi attivo in più contesti, lontani dalla sua terra natale. Ripartendo dalle ricerche fatte da Guido Cesura a metà degli Anni Ottanta, abbiamo cercato di collegare gli approfondimenti sull'artista all'importante fondo di disegni in possesso del Museo del Paesaggio e fino ad ora pressoché inediti, in parte relativi alle esperienze giovanili e romane del pittore" spiega la curatrice Aurora Scotti.
"Indagare e raccontare l'artista Boggiani da tempo era nelle intenzioni del Museo del Paesaggio. Disegni e tele della nostra collezione sono stati messi in sicurezza e restaurati proprio in occasione della mostra" aggiunge la conservatrice del museo Federica Rabai.
In esposizione tele della collezione del Museo del Paesaggio e prestiti, schizzi, disegni, documenti, riproduzioni fotografiche di alcuni ritratti di popolazioni sudamericane della Società Geografica Italiana.
Nella collezione del Museo Paesaggio tele di Boggiani con scorci dei dintorni del Lago Maggiore che raccontano un naturalismo lombardo puro. Vennero donate dal fratello dell'artista che sempre rimase legato alla sua terra natale.
Alcune istantanee esposte immortalano il pittore al lavoro nelle selvagge aree sudamericane. Non mancano diplomi, premi e riconoscimenti legati all'artista ed esploratore omegnese.
"Più oltre, più oltre nel nuovo". I viaggi di un artista: Guido Boggiani è organizzata dal Museo del Paesaggio con il sostegno di Comune di Verbania, Regione Piemonte, Fondazione Cariplo, Lions Club Verbania e il patrocinio di Comune di Omegna, Comune di Stresa, Distretto Turistico dei Laghi e Società Geografica Italiana.
Saranno proposti una serie di eventi collaterali alla mostra.