VERBANIA - 28-05-2024 -- Udienze più che dimezzate e processi rinviati a tavolino. Porta la data del 21 maggio il decreto del presidente del Tribunale di Verbania col quale, dal 17 giugno al 15 luglio, si riduce l’attività del dibattimento. Per ragioni burocratiche e di organico, il giudice Gianni Macchioni ha disposto che, anziché due alla settimana, le udienze dei due magistrati -il terzo è assente dal servizio da inizio anno per maternità- assegnati al monocratico, si ridurranno a una ciascuno. Cancellate del tutto, invece, quelle del Got (Giudice onorario del tribunale), mentre restano in calendario quelle del collegio, che si tiene una volta la settimana. Per un mese, nel periodo che precede l’interruzione festiva di legge (agosto), anziché 12 udienze di monocratico suddivise in due aule, se ne terranno 4. Toccherà ai singoli magistrati decidere quali date tenere buone, quali procedimenti affrontare e quali rinviare, verosimilmente al primo trimestre del 2025, perché già l’autunno è intasato. Nella loro decisione dovranno dare priorità a quei processi in cui devono essere giudicati detenuti per altra causa o in custodia cautelare.
Due le motivazioni alla base del decreto presidenziale: l’imminente visita periodica del ministero della Giustizia “per i cui adempimenti entro la data del 10 maggio 2024 – scrive il presidente – ci si è già trovati costretti a chiedere una proroga” e la scopertura dell’organico dei cancellieri e del personale indispensabile per poter tenere udienza. Nel decreto si cita la mancanza di sviluppi concreti riguardo all’accordo stipulato a fine 2023 dal presidente della Regione e dal ministro della Giustizia per il “reclutamento di personale da procedure concorsuali attive sul territorio”.
Accordo che, precisano da Torino, è già stato applicato ai tribunali di Ivrea e di Novara.
La notizia della riduzione dell’attività del dibattimento, che si aggiunge a quella degli orari di accesso alla cancelleria del dibattimento, è stata accolta con preoccupazione dalla Camera penale di Verbania che, tramite il suo presidente Massimiliano Testore, sottolinea come “la risposta alla scopertura dell’organico e alle difficoltà contingenti non può essere la sospensione di fatto dell’attività giurisdizionale sino a settembre”, denuncia come “inaccettabile” il “disinteresse del ministero nel mal-funzionamento del nostro Tribunale, che si riverbera negativamente sulla amministrazione della Giustizia e quindi sui cittadini”.
Temendo la “già paventata revisione delle circoscrizioni giudiziarie” e, quindi, la chiusura del Tribunale di Verbania, la Camera penale ha deliberato lo stato di agitazione dei penalisti verbanesi e la convocazione a breve di una assemblea aperta, “alla quale invitare anche i candidati alle prossime elezioni regionali, al fine di approfondire la tematica relativa all’accordo quadro attualmente in essere”.