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VERBANIA - 24-05-2024 -- La responsabilità confermata e un lieve sconto di pena per la continuazione tra due capi di imputazione. A un anno e mezzo dalla sentenza con la quale il gup di Verbania condannò il 28enne che, il 23 marzo del 2019, uscì di strada sul ponte di via Vittorio Veneto travolgendo una famiglia e provocando un morto e tre feriti, s’è espressa la Corte d’Appello. Il ricorso dell’imputato che, al volante dell’auto, sulla discesa verso Intra invase la corsia e, sfiorati gli altri veicoli, centrò una mamma col passeggino, la suocera e il compagno di lei, è stata respinta. I giudici di secondo grado, confermando che si trattò di omicidio e lesioni stradali, hanno sostanzialmente mantenuto inalterata la pena, riducendola da due anni e otto mesi a due anni, sette mesi e dieci giorni. In primo grado il pm aveva chiesto quattro anni. La difesa dell’automobilista ha sempre sostenuto che l’incidente fosse stato provocato da un’ischemia transitoria, un malore improvviso che non ha trovato riscontro sul piano clinico.

Nell’incidente morì sul colpo, travolto dalla monovolume Ford del giovane, Giovanni Agosti, 53enne di Cossogno, venditore d’auto a Verbania. La compagna, che gli camminava accanto sul marciapiede nel senso di marcia opposto al veicolo, riportò gravi ferite al bacino e agli arti inferiori mentre la nuora, cittadina britannica, finì in coma per un lungo periodo. Il bimbo di pochi mesi che si trovava nel passeggino fu sbalzato verso la strada e, miracolosamente, non si fece praticamente nulla.

 


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