VERBANIA - 14-05-2024 -- S’è spento ieri, stroncato da un male incurabile contro il quale lottava da un paio d’anni, Bartolomeo Zani. Aveva 75 anni -ne avrebbe compiuti 76 a giugno- ed è stato uno dei protagonisti della politica di Verbania e del Novarese negli anni ‘80 e sino agi inizi dei ‘90.
Laureato in Agraria alla Statale di Milano nel 1970 con una tesi sull’eutrofizzazione del Lago Maggiore, iniziò a lavorare nel settore della zootecnia e delle tecniche agricole e forestali. Capo del Servizio forestale della Regione Piemonte e autore di pubblicazioni sul patrimonio arboreo del territorio, intraprese una carriera politica nel Partito socialista italiano che lo portò a una rapida ascesa. Divenne assessore all’Ambiente della Provincia di Novara tra il 1989 e il 1990 (sotto la sua gestione ha preso il via il progetto di liming per il risanamento ambientale del Lago d’Orta) e sindaco di Verbania nel 1990. Rimase in carica sino al 1993, recitando un ruolo di primo piano nella nascita della Provincia del Verbano-Cusio-Ossola, nel 1992. La sua carriera politica, in una stagione di grande fermento per la città (portò il Giro d’Italia del 1992) si chiuse bruscamente con la fine della prima Repubblica.
Da allora s’è dedicato alla professione, occupandosi di ambiente, di foreste e di agronomia, come libero professionista in Piemonte e in Lombardia. Ha collaborato al progetto di valorizzazione del lago di Viverone e del Lido di Suna, ha ideato e promosso il Consorzio forestale Antigorio-Divedro-Formazza, oggi importante realtà del territorio, ed è stato tra i primi in provincia a ottenere la certificazione di gestione forestale sostenibile delle aree boscate di Trasquera, oggi estesa a tutti i comuni dell’alta Ossola.
Lascia la moglie Angiola e la figlia Laura. Il rosario sarà recitato domani alle 17,30 nella chiesa di Madonna di Campagna, dove giovedì alle 14,30 saranno celebrate le esequie. Dopo la cremazione, le ceneri saranno tumulate nel cimitero di Suna. La famiglia ringrazia per l’assistenza medica la dottoressa Maria Pangallo e l’associazione Amici dell’Oncologia.