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VERBANIA - 14-05-2024 -- Tutte le questioni preliminari saranno chiarite il 24 giugno e, a quattro anni dai fatti, il processo potrà iniziare. Omicidio colposo plurimo è l’accusa per la quale devono rispondere, davanti al Tribunale di Verbania, il direttore sanitario della casa di riposo di Dormelletto e due medici di continuità assistenziale dell’Asl di Novara. Secondo il sostituto procuratore Nicola Mezzina il loro comportamento, nel primo mese della pandemia di Covid-19, ha causato la morte di 15 pazienti della casa protetta “Anni azzurri – Palladio”, affidata in gestione alla società romana Kos Care. Quest’ultima, al pari dell’Asl di Novara, è stata citata come responsabile civile in un procedimento che si trascina da mesi. Il rinvio a giudizio risale al novembre del 2022 ma il fascicolo nei mesi scorsi è passato di mano, dal giudice Marianna Panattoni al giudice Ines Carabetta. Che, ieri, ha verificato la costituzione delle parti e ascoltato le eccezioni delle difese -anche sui testimoni da ascoltare- rinviando le proprie decisioni all’udienza del prossimo 24 giugno. Da lì in avanti si potrà procedere con il dibattimento, per chiarire che cosa accade in quel terribile mese. Tra marzo e aprile 2020, in trenta giorni esatti, morirono per complicanze legate al coronavirus 15 ospiti della struttura: otto uomini e sette donne di età compresa tra i 73 e i 99 anni. Per l’accusa la responsabilità fu del direttore della casa di riposo e delle dottoresse dell’Asl chiamate per visitare i pazienti in struttura, tesi rigettata dalle difese.

 

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