VERBANIA - 05-05-2024 -- Nessun nuovo teste, nessun confronto tra chi già ha reso deposizione. Il giudice Beatrice Alesci, la terza che ha preso in mano questo fascicolo, ha respinto le richieste di pm e difesa di completare l’istruttoria dibattimentale di un processo per stalking nel quale sono stati indirettamente coinvolti il sindaco di Ghiffa e il vigile del paese. Alla sbarra ci sono marito e moglie accusati di atti persecutori nei confronti dei vicini di casa -marito, moglie e figlia oggi maggiorenne ma all’epoca dei fatti minorenne- con i quali i rapporti erano e sono pessimi. Molteplici sono state le denunce per fatti quali insulti, rumori molesti, frasi denigratorie dette in presenza di testimoni, persino per un tentativo di investimento della figlia che, in fase di indagini, la Procura ha inquadrato come un unico disegno criminoso rientrante nella fattispecie dello stalking.
Gli imputati, però, si difendono dicendo che l’acrimonia è figlia di comportamenti scorretti delle parti offese che, millantando conoscenze altolocate, avrebbero anche ostacolato l’accertamento di un abuso edilizio segnalato al Comune dagli imputati. È stato il primo cittadino, Matteo Lanino, a riferire -in dichiarazioni raccolte come indagini difensive, poi confermate in aula- di aver saputo dal vigile che questi s’era recato sul posto per accertare quanto riferito ma che, poi, non aveva proceduto proprio per l’insistenza delle parti offese, che avrebbero avuto amici potenti. Circostanza, questa, smentita in aula dal medesimo vigile, che ha fornito una differente versione dei fatti. Per questa discrasia il pm Anna Maria Rossi ha riferito in aula di aperto un altro fascicolo e ha chiesto, nel procedimento per stalking, un confronto tra i due e il vicesindaco, presente all’incontro. Anche la difesa ha chiesto che fosse ascoltato, come aveva lasciato intendere il precedente giudice. Quello nuovo -perché il fascicolo è passato di mano- ha ritenuto invece conclusa la fase istruttoria e ha fissato la discussione per dicembre.