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VERBANIA - 2-5-2024 -- "Puntiamo a vincere le elezioni di Verbania". Senza giri di parole, il senatore di Italia Viva Enrico Borghi, ha dato la sua benedizione al "ticket" (leggasi, all'americana, candidatura a due) formato da Cinzia Vallone di Centro Riformista, già assessore della prima giunta Marchionini e Patrich Rabaini. Ingresso dell'ultimo minuto di quella che sarà la coalizione di centro per le elezioni cittadine di 8 e 9 giugno. Vallone, che, dopo aver annunciato a marzo la sua candidatura fa un mezzo passo indietro ("si mette al servizio della città", corregge Borghi) e promuove la candidatura dell'assessore dell'attuale giunta Marchionini in una corsa a sostegno della quale si mettono in gioco tre liste: quella di Rabaini e Marchionini (i cartelloni in giro per la città sono eloquenti in tal senso); la lista di Alleanza Civica, che come era prevedibile non candiderà più Giorgio Comoli a sindaco; e quindi il Centro Riformista. La settimana prossima ci sarà la presentazione congiunta delle tre liste. Intanto la conferenza stampa tenuta al Chiostro nel pomeriggio, è servita per definire il perimetro di azione. Continuità con quanto fatto da Marchionini negli ultimi dieci anni è il filo rosso. "Anche se tutto è perfettibile", hanno concordato Vallone e Rabaini; ed anche se quello che nasce in nome di riformismo e moderazione è "un nuovo progetto", hanno tenuto a precisare: "Il cambiamento non è certo il PD di oggi - ha insistito Vallone - era Chiara Fornara".
A tutto campo l'intervento di Enrico Borghi, in particolare contro il suo ex partito: "Ingnominioso quello che hanno fatto a Silvia Marchionini (l'esclusione dalla lista di Brezza ndr) - inaccettabile chi brandisce la questione morale contro chi ha lavorato per 10 anni". Per Borghi sia che vinca la sinistra, sia che vinca la destra; Verbania farà una marcia indietro di 40 anni, quindi "comincerà una stagione di declino". Nel primo caso perchè la coalizione a sostegno di Brezza è "massimalista", nel secondo caso, ovvero se vincesse Mirella Cristina, perchè questa dovrebbe rispondere a Torino e a Roma, dove hanno deciso la sua candidatura. In particolare, Borghi paventa la chiusura dell'ospedale Castelli, per meglio dire la sua privatizzazione. Una scelta di Torino alla quel Cristina non potrebbe opporsi, secondo il senatore.
Discorso diverso per Giandomenico Albertella, che secondo Borghi "è stato usato dalla destra, anche se aveva serie chance di vittoria".
Ha rivendicato quello che è stato fatto negli ultimi anni, il candidato sindaco Patrich Rabaini, parlando di un città sicura, delle migliorie apportate al patrimonio immobiliare e ha promesso: "Nessun aumento delle tasse".

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