VERBANIA - 29-04-2024 -- Sarà il presidente dell’Ordine dei commercialisti di Verbania a stabilire l’indennizzo che l’European nautic service, gestore del porto turistico di Pallanza affondato nel 2013, dovrà ricevere dal Comune come indennizzo per la revoca della concessione.
L’ha stabilito il Tar del Piemonte, che ha fissato a gennaio 2025 l’udienza di discussione del ricorso presentato dall’ex gestore, l’ennesimo di un’intricata vicenda amministrativa e civilistica. L’inabissamento dei moli di largo Palatucci, nell’ottobre di undici anni fa, non ha avuto conseguenze penali. Ciò nonostante s’è aperto un contenzioso, innanzitutto sui risarcimenti ai diportisti proprietari dei mezzi finiti in fondo al lago, e poi sulla concessione demaniale che, alla fine, il Comune ha risolto.
Il primo ricorso al Tar contro la risoluzione fu favorevole all’European nautic service, che tornò per circa un anno in possesso della struttura, per poi cederla all’esito della sentenza del Consiglio di Stato.
Ed è a questo punto che si innesta l’attuale giudizio, che nasce dalla decisione dei giudici di riconoscere al gestore un indennizzo per quelle attività cessate senza alcuna colpa della società. Nella fattispecie per il bar-ristorante concesso con affitto del ramo d’azienda.
Nel suo ricorso European nautic service ha chiesto un indennizzo di 94.874 euro, calcolato come ammortamento residuo del materiale e delle attrezzature dalla data di revoca della concessione (2015) sino alla naturale scadenza. Il Comune ritiene l’indennizzo non dovuto o, comunque, lo stima in misura inferiore.
I giudici, nel rinviare la discussione di merito, hanno incaricato il presidente dell’Ordine dei commercialisti di Verbania (o un suo delegato) di svolgere il ruolo di verificatore, estraendo i quaranta cespiti dal bilancio di European nautic service riconducibili a uffici, servizi igienici e bar ristorante -le cosiddette opere a terra, utilizzabili anche a porto affondato- calcolandone l’ammortamento nel biennio 2015-2017 dal quale dedurre gli affitti percepiti per il bar-ristorante e il periodo in cui il bene è tornato in suo possesso. Queste operazioni si dovranno concludere 120 giorni. L’anticipo per il verificatore, fissato in 1.000 euro, è stato posto a carico del ricorrente.