VERBANIA - 25-04-2024 -- A Verbania la tassa rifiuti sarà salata. I paventati aumenti delle bollette conseguenti il deficit di bilancio di ConSerVco che, congelati l’anno scorso, sono stati rinviati dai sindaci e dal Consorzio rifiuti, hanno trovato forma nei numeri presentati ieri sera al Consiglio comunale di Verbania. Che, chiamato alla presa d’atto del Piano economico finanziario per il biennio 2024-2025, l’ha respinto, rinviando quindi la definizione delle tariffe. Il nodo sta nei numeri. Se nel 2023 il costo di raccolta, smaltimento e spazzamento strade del capoluogo è stato di 5.457.392 euro, rifatti i calcoli con le novità introdotte dall’Arera (Autorità di regolazione per energia, reti e ambiente) per recuperare gli extra-costi dovuti a inflazione e caro-energia, nel 2024 sarà di 5.779.938 (+5,91%), per raggiungere nel 2025 i 5.952.431 euro (+2,98 % sull’anno prima): +9% sul biennio.
Poiché la legge impone che il costo si scarichi interamente sugli utenti, domestici e non, gli aumenti finiranno in bolletta. Quando e in quale misura non è dato ancora saperlo proprio perché Verbania ha deciso di non decidere. Senza il piano economico finanziario è saltata anche la delibera sul piano tariffario, che tornerà a Palazzo Flaim dopo le elezioni, con il nuovo Consiglio comunale. Se non verranno approvati i rincari, le tariffe 2024 resteranno inalterate e se ne riparlerà nel 2025, con l’ipotesi di una crescita messa tutta su una sola annualità.
Questa decisione, lacerante sul piano politico, è frutto di un lungo braccio di ferro tra il comune di Verbania, che col sindaco Silvia Marchionini da quasi un anno incalza ConSerVco e il suo amministratore unico Giuseppe Grieco per costi e disservizi; e la municipalizzata dei trasporti. In mezzo c’è il Consorzio rifiuti, l’ente che gestisce politicamente la partita rifiuti, che giovedì ha tenuto l’assemblea dei sindaci che ha votato per aumentare i piani economico finanziari di tutti i 74 comuni.