VERBANIA - 23-04-2024 -- Già quando caricò le vetture sulla bisarca, sapeva che non le avrebbe pagate. È stato condannato per insolvenza fraudolenta il 66enne rivenditore di auto di Napoli che, nel 2019, se ne andò dalla provincia del Vco con una Fiat Panda 4x4, una Fiat Punto e una Volkswagen Tiguan. Al concessionario cusiano da cui le aveva acquistate usate aveva consegnato una somma in contanti -tremila euro- e affidato per la differenza un assegno da poco più di dodicimila, con l’impegno dei venditori ad incassarlo più tardi, perché postdatato. Non era la prima volta che il campano faceva affari in provincia. Erano anni che, con questo metodo, comprava vetture in quello e in altri concessionari ed era capitato altre volte in passato che la puntualità nel saldare il conto non fosse regolare. Ma, mai accadde che sparisse, come in quell’anno.
Finite le sollecitazioni verbali e scritte, infatti, il concessionario sporse denuncia, in seguito alla quale l’imprenditore di Napoli, che nel frattempo ha cessato l’attività, passata a umo dei figli, è stato mandato a giudizio con l’accusa di insolvenza fraudolenta e condannato dal Tribunale di Verbania a quattro mesi e 100 euro di multa, oltre al risarcimento di 12.500 euro e alla rifusione delle spese legali alla parte offesa, costituita parte civile. Il pm Maria Portalupi aveva chiesto la condanna a 5 mesi e 200 euro di multa. Il difensore Angelo Bozzola aveva puntato sull’abitudinarietà dei rapporti tra commercianti d’auto e sul fatto che l’imputato non fosse consapevole di non avere la provvista economica sufficiente per completare l’operazione, ritenendo si sia trattato di una questione civilistica.