1

tribunale esterno 16 3

VERBANIA - 21-04-2024 -- L’operaio (ormai ex, perché dopo quel fatto non ha più potuto lavorare per problemi fisici) alla fine è stato risarcito e l’imprenditore ha patteggiato. S’è chiuso così il procedimento penale aperto dopo l’infortunio sul lavoro verificatosi nel gennaio del 2022 in una fonderia dell’Ossola. Ad armeggiare tra gli stampi nei quali erano stati appena fusi lingotti di alluminio c’era un operaio originario dell’Africa. Completata la colata del metallo, solidificatosi negli stampi, bisognava staccare i pezzi dalla lingottiera, operazione non sempre agevole perché spesso rimangono attaccati agli stampi. Accadde anche quel giorno, quando l’operaio cercò di risolvere il problema con una manovra azzardata, raggiungendo il carroponte, aggrappandosi ad esso in maniera precaria e scrollandolo. In quel frangente il materozzo, l’imbuto nel quale scorre il metallo fuso, gli scivolò sul volto, ferendolo gravemente a un occhio.

Per la Procura era dovere del titolare dell’impresa, un 45enne, assicurarsi che il lavoratore operasse in sicurezza, con procedure adeguate. Per questo l’ha mandato a giudizio per lesioni colpose e violazione delle norme della sicurezza nei luoghi di lavoro. L’operaio, difeso dall’avvocato Elena Alberico, ha ottenuto il risarcimento prima dell’ultima udienza, in modo da rimettere la querela. L’imputato ha quindi concordato con il pm, e il giudice l’ha ratificata, la pena del patteggiamento.

 


Su questo sito utilizziamo cookie tecnici e, previo tuo consenso, cookie di profilazione, nostri e di terze parti, per proporti pubblicità in linea con le tue preferenze. Se vuoi saperne di più o prestare il consenso solo ad alcuni utilizzi clicca qui. Se prosegui nella navigazione di questo sito acconsenti l'utilizzo dei cookie.