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VERBANIA - 19-04-2024 -- La Cassazione ha dichiarato inammissibile il ricorso e la condanna è diventata definitiva. S’è chiuso a 12 anni dalla dichiarazione del fallimento l’iter giudiziario per uno degli imputati della bancarotta dell’hotel Residenza Patrizia di Cannobio, il campano Raffaele Azzato. Nel 2012 la struttura turistico-ricettiva costruita al posto della vecchia fabbrica degli Ossidi metallici finì la sua breve vita con la dichiarazione di insolvenza e un buco di 16 milioni di euro, accumulato in poco meno di 10 anni. Il progetto risale ai primi anni Duemila, la fine dei lavori al 2004. Le gestioni succedutesi nel tempo hanno peggiorato una situazione debitoria per la quale era stato chiamato proprio Azzato, manager della provincia di Salerno che aveva apportato capitale tramite prestiti bancari e poi aveva preso parte alla gestione. Coinvolto nel crac con altri imprenditori, era stato condannato per bancarotta fraudolenta nel 2016 dal gup. In Appello s’è visto ridurre la pena, ma confermare la dichiarazione di colpevolezza. Che, ora, è definitiva con il passaggio in Cassazione.

Dopo anni di chiusura, Residenza Patrizia è stata acquistata l’anno scorso da alcuni imprenditori turistici di Cannobio, che all’asta l’hanno portata via per un prezzo notevolmente inferiore a quello di perizia, dopo che numerosi incanti erano andati deserti. Ora l’albergo è riaperto con un altro nome ed è tornato a lavorare.

 


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