BUSTO A. - 19-04-2024 -- La colpa è dell’armatore. Sono queste le conclusioni alle quali è giunta la Procura di Busto Arsizio nel caso del “naufragio degli 007”, l’incidente nautico che, il 29 maggio dell’anno scorso a Lisanza, sul Verbano lombardo, costò la vita a quattro persone, tra cui due agenti dei servizi italiani e un ex del Mossad israeliano.
Il sostituto procuratore Massimo De Filippo ha firmato l’avviso di chiusura indagini che, notificato all’imputato, prelude alla richiesta di rinvio a giudizio. Per gli inquirenti l’unico responsabile -i reati contestati sono omicidio colposo plurimo e disastro colposo- è Claudio Carminati, proprietario e capitano della Good…uria, l’house boat sul quale, quella domenica, viaggiavano i partecipanti alla gita che, accompagnati per un pranzo all’Isola, stavano rientrando quando un fortunale s’è abbattuto sul Lago Maggiore, rovesciando l’imbarcazione.
Secondo le risultanze della perizia commissionata a uno degli esperti che valutò le cause dell’incidente della Costa Concordia, il sinistro fu causato da imprudenza e da difetti strutturali della barca. L’imprudenza fu quella di sottovalutare il meteo, soprattutto alla luce del contesto di quella crociera. I passeggeri imbarcati erano più di quelli che poteva portare la Good…uria, alla quale lo stesso armatore aveva apportato modifiche strutturali ritenute dal perito pregiudizievoli. L’aver inserito due cassoni di galleggiamento extra e, soprattutto, l’installazione di una sorta di telo da gazebo che ha avuto un forte effetto-vela sono stati -secondo l’accusa- decisivi nell’incidente, nel quale persero la vita la compagna di Carminati, la cinqutanenne russa Anya Bozhkova, i due agenti dei servizi italiani Claudio Alonzi, 62 anni, e Tiziana Barnobi, di 53; oltre a Shimoni Erez, 54 anni, israeliano.