VERBANIA - 16-04-2024 -- Una rete di postriboli cinesi in tutto il nord Italia. Iniziò a Stresa, nell’autunno del 2020, l’indagine che portò la Squadra mobile di Verbania a individuare oltre una ventina di immobili presi in affitto per insediarvi il mestiere più antico del mondo. La segnalazione arrivò dai residenti di via Selvalunga, che lamentavano un sospetto viavai di persone da un appartamento abitato da asiatiche. Accertamenti e appostamenti portarono la polizia a scoprire le prostitute e a individuare le due persone che ritenevano ai vertici di questa organizzazione: un italiano di 55 anni residente nell’hinterland Milanese e una donna di nazionalità cinese di un anno più giovane. Il primo era l’intestatario del contratto d’affitto stipulato dalla seconda in nome e per conto suo -come ha testimoniato l’agente immobiliare che seguì l’operazione, non ripetuta dopo un accordo annuale perché il proprietario non volle più- con la scusa che era il compagno e che aveva necessità di lavoro sul Lago Maggiore.

Entrambi destinatari di un’ordinanza di custodia cautelare, sono finiti davanti alla giustizia in tempi diversi perché la cinese è stata individuata solo in un secondo momento. Ora è alla sbarra a Verbania per sfruttamento della prostituzione, perché avrebbe gestito le ragazze che si vendevano in quell’appartamento, uno dei tanti intestati nell’affitto al milanese.